Sua Santità il Dalai Lama rinvigorisce l'appello per la pace nel mondo nel 75° anniversario dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki
A cura di Bureau Reporter Sua Santità il Dalai Lama e altri premi Nobel rendono omaggio all'Hiroshima Memorial Park a Hiroshima, in Giappone, il 14 novembre 2010. Foto di Taikan Usui
Nella sua dichiarazione in occasione del 75° anniversario dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, leader spirituale tibetano e icona della pace, Sua Santità il Dalai Lama ha esortato governi, organizzazioni e individui a “ridedicarsi a fare del raggiungimento della pace il fulcro della le nostre vite".
Il Giappone giovedì ha ricordato le vittime dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki, il primo attacco atomico al mondo.
“Nonostante molti grandi sviluppi che hanno avuto luogo, il 20° secolo è stato un'era di violenza in cui sono state uccise circa 200 milioni di persone, compreso l'uso orribile delle armi nucleari”, ha detto Sua Santità. "Ora, nel nostro mondo sempre più interdipendente, abbiamo la possibilità di rendere questo secolo più pacifico".
Ribadendo il suo appello alla pace globale e alla smilitarizzazione, Sua Santità ha affermato: “Quando sorgono conflitti, dovrebbero essere risolti attraverso il dialogo, non l'uso della forza. Dobbiamo eliminare la minaccia delle armi nucleari, con l'obiettivo finale di un mondo smilitarizzato. Guerra significa uccidere. La violenza porta a contrastare la violenza. Dobbiamo porre fine al combattimento e alla produzione di armi e costruire un mondo più pacifico”.
“Noi esseri umani abbiamo creato molti dei problemi nel mondo di oggi. Finché abbiamo forti emozioni negative e vediamo i nostri simili in termini di "noi" e "loro", ci sarà la tendenza a cercare di distruggerli. Dobbiamo riconoscere l'unità dell'umanità e capire che non raggiungeremo la pace semplicemente attraverso la preghiera; dobbiamo agire".
