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Giovedi, April 25, 2024
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Papa: il cristianesimo può cambiare il mondo se si vive il Vangelo – Vatican News

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Di Vatican News

“È quando il cristianesimo si radica nel Vangelo che dà il meglio di sé alla civiltà”, mentre “perde il meglio di sé quando finisce per corrompersi e identificarsi con logiche e strutture mondane”, scrive papa Francesco in un inedito testo che appare in un nuovo libro intitolato, “Il Cielo sulla Terra: Amare e servire per trasformare il mondo” (Il paradiso in terra: amare e servire per trasformare il mondo”. Il volume, che uscirà martedì prossimo, 24 novembre, dalla Libreria Editrice Vaticana, fa parte della collana ecumenica “Scambio di doni”. Il Cielo sulla Terra è una raccolta di dichiarazioni di papa Francesco sul tema di quella fede che si trasforma in carità verso gli altri. La prefazione è di Martin Junge, Segretario Generale della World Lutheran Federation.

La forza trasformatrice del cristianesimo

Nell'unico nuovo testo, Papa Francesco sottolinea la “forza trasformatrice del cristianesimo” nel corso dei secoli, a partire dalla considerazione del valore di ogni singola persona. Un mondo nuovo, più giusto e fraterno è nato come “libera conseguenza di una fede vissuta con semplicità”.

Il cristianesimo, osserva, «non ha trasformato il mondo antico con tattiche mondane o volontarismi etici, ma unicamente per opera dello Spirito di Gesù risorto»:

“Tutto il fiume delle piccole o grandi opere di carità, una corrente di solidarietà che scorre nella storia da duemila anni, ha questa sorgente unica. La carità nasce dall'emozione, dallo stupore e dalla grazia.

Fin dall'inizio, storicamente, la carità dei cristiani è diventata attenzione ai bisogni delle persone più fragili, le vedove, i poveri, gli schiavi, i malati, gli emarginati… Compassione, sofferenza con chi soffre, condivisione. È diventata anche una denuncia delle ingiustizie e un impegno a combatterle il più possibile. Perché prendersi cura di una persona significa abbracciare tutta la sua condizione e aiutarla a liberarsi da ciò che più opprime e nega i suoi diritti.

“Il primato della Grazia – conclude il Papa – non porta alla passività, anzi, centuplica l'energia e accresce la sensibilità all'ingiustizia”.

Dal conflitto alla comunione

Nella sua prefazione ai lavori, Martin Junge, Segretario Generale della World Lutheran Federation, ricorda con “profonda gratitudine” le parole di Papa Francesco durante la Commemorazione congiunta della Riforma a Lund nel 2016: “Gesù ci ricorda: 'Senza di me voi non può fare niente.' È Lui che ci sostiene e ci incoraggia a cercare modi per rendere l'unità una realtà sempre più evidente».

“In quella memorabile liturgia e sermone”, scrive Junge, “cattolici e luterani hanno affermato insieme il nostro impegno per un cammino dal conflitto alla comunione. Questo cammino è possibile solo grazie a Cristo, che guarisce tutte le ferite e i ricordi, allontanandoci dal dolore delle esperienze passate per abbracciare il dono della riconciliazione che Cristo ha posto in mezzo a noi”. È un impegno, spiega il Segretario generale, che implica “guardarsi nella prospettiva dell'unità e non in quella della divisione” perché “c'è molto di più che ci unisce di quanto ci divide”. È anche un impegno che implica un servizio comune per gli ultimi tra noi e per i sofferenti: «Restiamo insieme testimonianza della misericordia di Dio sia attraverso la confessione di fede sia attraverso il nostro comune servizio al mondo».

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