I principali eurodeputati sulle relazioni UE-Georgia detto nella loro dichiarazione per quanto riguarda il ballottaggio del 21 novembre in Georgia, che "tutte le forze politiche rappresentate nel Parlamento neoeletto devono lavorare ora in modo costruttivo, tenendo presente il maggiore interesse per il percorso europeo scelto dalla Georgia".
I firmatari della dichiarazione del 23 novembre – Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo David McAllister (PPE, Germania), presidente della delegazione del PE per le relazioni con il Caucaso meridionale Marina Kaljurand (S&D, Estonia), relatore permanente sulla Georgia Sven Mikser (S&D, Estonia) e Viola von Cramon-Taubadel (I Verdi/ALE, Germania), membro principale del PE per le attività di sostegno alla democrazia in Georgia – ha invitato i partiti georgiani “a mostrare responsabilità, moderazione e maturità, a rispettare la scelta democratica dell'elettorato”.
Deplorando che i candidati dell'opposizione abbiano ritirato i concorsi dal ballottaggio, i legislatori hanno invitato gli attori politici "a trovare i compromessi necessari, in particolare attraverso il nuovo dialogo facilitato congiuntamente dagli ambasciatori dell'UE e degli Stati Uniti in Georgia, al fine di consentire il buon funzionamento del Parlamento, un istituzione vitale per la democrazia”.
I deputati hanno sottolineato di approvare la valutazione delle missioni internazionali di osservazione elettorale dopo il primo turno del 31 ottobre e hanno aggiunto che anche dopo il ballottaggio "si aspettano una gestione equa, trasparente e completa di tutti gli appelli e le denunce motivate".
I quattro eurodeputati hanno espresso la disponibilità del Parlamento europeo ad assistere i partiti politici georgiani "per migliorare ulteriormente la legislazione pertinente in vista delle future elezioni".
I candidati dell'opposizione hanno boicottato il ballottaggio maggioritario per tutti i 17 collegi elettorali a mandato unico, poiché tutti i principali partiti di opposizione stanno rifiutando l'esito delle elezioni parlamentari "truccate" del 31 ottobre e si rifiutano di entrare nel nuovo parlamento. Chiedono elezioni anticipate, le dimissioni del presidente della Commissione elettorale centrale Tamar Zhvania e il rilascio di presunti prigionieri politici.
L'ambasciatore degli Stati Uniti e dell'UE ha facilitato due cicli di colloqui tra il Sogno georgiano al potere ei partiti di opposizione per porre fine all'impasse politica, ma finora senza successo.