Una semplice fotografia potrebbe trasformarsi in un ciclo infinito di ricatti per denaro, sesso o peggio. I giovani dei Balcani occidentali avranno ora accesso alle risorse Europol nella loro lingua per riconoscere e proteggersi da questo preoccupante fenomeno online, a volte indicato come sextortion.
Nel quadro del Piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali (EMPACT), Slovenia, Croazia e il Centro europeo per la criminalità informatica di Europol si sono uniti per creare una rete di esperti nei Balcani occidentali con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione transfrontaliera nella lotta contro gli abusi sessuali sui minori. È in corso di elaborazione una relazione strategica sullo stato di avanzamento della lotta contro questo orrendo crimine nella regione.
Per completare gli sforzi, "Say No!" di Europol il video è stato tradotto nelle lingue nazionali di Serbia, Montenegro, Macedonia del Nord e Bosnia ed Erzegovina. Il video sarà condiviso con genitori, bambini e insegnanti per sensibilizzare i Balcani occidentali sugli abusi sessuali sui minori.
Questo video di 10 minuti ritrae due adolescenti, un ragazzo e una ragazza, sfruttati online rispettivamente da un'organizzazione criminale a scopo di lucro e da un singolo molestatore sessuale online in cerca di ulteriore materiale sessuale. Il video include consigli su come tali crimini possono essere denunciati alle forze dell'ordine e su come evitare di cadere vittime in primo luogo.
Il #SayNo! campagna è stata lanciata nel 2017 dalle forze dell'ordine europee per fornire consulenza a coloro che sono stati o potrebbero essere vittime di coercizione ed estorsioni sessuali online e per rafforzare i meccanismi di segnalazione e supporto.
Il video è ora disponibile nelle lingue dei seguenti 29 paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, il Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Bosnia ed Erzegovina, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia, Svizzera, Ucraina e il Regno Unito.
Visita il Say No pagina della campagna per ulteriori consigli.