di Robin Gomes
Papa Francesco “trova molto bello e coraggioso che, nel mondo di oggi spesso segnato dall'individualismo, dall'indifferenza e persino dall'emarginazione delle persone più vulnerabili, alcuni imprenditori e dirigenti d'impresa abbiano a cuore il servizio di tutti, non solo gli interessi dei singoli o ristretti cerchi”. Ha fatto il commento a una delegazione di circa 90 uomini e donne d'affari francesi che si trovano a Roma per un pellegrinaggio sul tema del bene comune. Per aiutarli nella sfida del bene comune, ha parlato loro di due coppie di concetti fondati sui valori evangelici: ideale e realtà, autorità e servizio. Questi concetti sembrano essere sempre in tensione, ma il cristiano, con l'aiuto della grazia, può unificarli nella sua vita.
L'ideale e la realtà
Ha sottolineato che un cristiano sperimenta spesso una "collisione" tra l'ideale che sogna e la realtà che incontra. Proprio come la Vergine Maria, che ha dovuto partorire il Figlio di Dio nella povertà di una stalla, il Papa ha affermato che «c'è uno scontro doloroso tra aspettative e realtà».
“La ricerca del bene comune è per voi una preoccupazione, un ideale, nell'ambito delle vostre responsabilità professionali”, ha detto il Papa al gruppo. Deve fare i conti con gli obblighi imposti dai sistemi economici e finanziari vigenti, che spesso si fanno beffe dei principi evangelici della giustizia sociale e della carità. A volte il loro compito grava su di loro e la loro coscienza entra in conflitto quando l'ideale di giustizia e di bene comune che vorrebbero realizzare non si è realizzato, e la dura realtà si presenta come «una mancanza, una battuta d'arresto, un rimorso, uno shock".
Custodire e meditare
Questa situazione deve essere superata con fede affinché possano perseverare e non scoraggiarsi. Ha offerto loro l'esempio di Maria, che di fronte allo “scandalo della mangiatoia”, non si è scoraggiata e non si è ribellata, ma ha reagito “custodendola e meditandola” nel suo cuore, manifestando una fede adulta, che si rafforza per prova.
“Custodire – ha spiegato il Papa – è accettare, nonostante le tenebre e con umiltà, le cose che sono difficili da accettare, che non abbiamo voluto, che non abbiamo potuto impedire; non cercare di camuffare o 'truccare' la vita, per sfuggire alle nostre responsabilità”. “'Meditare' è unire nella preghiera le cose buone e cattive di cui è composta la vita, per cogliere meglio gli intrecci e il senso nella prospettiva di Dio”.
Autorità e servizio
A proposito di “autorità e servizio”, papa Francesco ha offerto agli imprenditori Gesù Buon Pastore come modello. Gesù «sa come andare davanti al gregge per indicare la via, sa stare in mezzo a loro per vedere cosa sta succedendo lì, e sa star dietro, per fare in modo che nessuno perda il contatto». Ha detto di aver “spesso esortato sacerdoti e vescovi ad avere 'l'odore delle pecore”, ad immergersi nella realtà di coloro che sono loro affidati, a conoscerli, ad avvicinarsi a loro”. “Credo che questo consiglio valga anche per te”, ha detto, incoraggiandoli ad essere vicini a chi lavora con loro a tutti i livelli, ad interessarsi alla propria vita, ad essere consapevoli non solo delle proprie difficoltà, sofferenze, ansie ma anche delle loro gioie, progetti e speranze.
Sussidiarietà – condivisione dell'autorità
L'esercizio dell'autorità come servizio, ha detto il Papa, richiede di condividerla. Anche qui Gesù è maestro e modello, quando manda i suoi discepoli in missione, dotandoli della propria autorità. A questo proposito, papa Francesco ha parlato del principio sociale cattolico di sussidiarietà per cui “si valorizza l'autonomia e la capacità di iniziativa di tutti, soprattutto dei più piccoli”. "Tutte le parti di un corpo sono necessarie e […] quelle parti che potrebbero sembrare più deboli e meno importanti sono in realtà le più necessarie."
Per questo, ha detto papa Francesco, il manager cristiano è chiamato a considerare attentamente il posto assegnato a tutte le persone nella sua compagnia, comprese quelle i cui doveri possono sembrare meno importanti, perché tutti sono importanti agli occhi di Dio. La sussidiarietà, ha detto, permette a ciascuno di dare il meglio, di sentirsi partecipe, di assumersi la propria parte di responsabilità e di contribuire così al bene dell'insieme.
Il Santo Padre ha riconosciuto le difficoltà che gli imprenditori possono incontrare nell'attuazione dei valori del Vangelo, ma li ha incoraggiati a mantenere lo sguardo fisso su Gesù Cristo attraverso la preghiera e ad offrirGli il loro lavoro quotidiano. Li ha anche esortati a invocare lo Spirito Santo nelle loro scelte, sottolineando che la Chiesa ha bisogno della loro testimonianza.