I progetto di legge, come adottato dal Commissione per il commercio internazionale con 42 voti all'unanimità, conferisce alla Commissione europea il potere di indagare e contrastare le sovvenzioni estere distorsive del mercato concesse a società che intendono acquisire imprese dell'UE o partecipare agli appalti pubblici dell'UE.
L'obiettivo del nuovo strumento è garantire una concorrenza leale tra le imprese attive sul mercato dell'UE; mentre i paesi dell'UE devono rispettare le norme sugli aiuti di Stato, non esiste un regime comparabile in atto per il sostegno concesso da paesi non UE.
Commissione per indagare e correggere le distorsioni
I deputati hanno convenuto che la Commissione deve essere in grado di indagare e mitigare gli effetti di tale sostegno che può assumere la forma di iniezioni di capitali esteri, prestiti, incentivi fiscali, esenzioni fiscali e cancellazione del debito.
Inoltre, la commissione ha adottato emendamenti per rendere lo strumento più efficace e migliorare la certezza del diritto.
Soglie inferiori
Il comitato ha abbassato le soglie oltre le quali le imprese sarebbero obbligate a informare la Commissione in merito alle loro sovvenzioni estere, estendendo il campo di applicazione delle nuove norme a un numero maggiore di acquisizioni, fusioni e appalti pubblici.
Riduzione della burocrazia
I deputati hanno anche ridotto la burocrazia per le società, ad esempio, abbreviando il periodo a disposizione della Commissione per indagare sulle sovvenzioni estere alle società. Inoltre, chiedono alla Commissione di presentare linee guida su come valutare le sovvenzioni estere e bilanciare i loro effetti di distorsione del mercato con i loro potenziali benefici più ampi.
Più accesso per le parti interessate
Infine, i deputati hanno assicurato che i paesi e le aziende dell'UE possano informare la Commissione in modo confidenziale sui sussidi potenzialmente distorsivi e che le aziende possano consultare la Commissione in modo informale sull'eventuale necessità di notificare i propri sussidi.
Quote
“Jean-Claude Juncker ha dichiarato nel 2018 che “l'Europa è aperta ma non da conquistare”. Affinché sia così, è giunto il momento di colmare il divario normativo di lunga data tra il rigoroso controllo sugli aiuti di Stato a cui sono soggette le società europee nel mercato unico e le società straniere che possono competere al suo interno ricevendo sussidi distorsivi da governi stranieri. Ristabilire una concorrenza leale nel mercato unico dell'UE non è importante solo per le imprese, ma anche per ripristinare la fiducia di tutti gli europei nelle virtù del commercio globale", ha affermato il relatore Christophe Hansen (PPE, LU).
Prossimi passi
Il Parlamento dovrebbe votare sulla sua posizione in plenaria all'inizio di maggio. La relazione adottata fungerà da mandato per i negoziati con il Consiglio per concordare la versione finale del nuovo regolamento affinché entri in vigore.