Libertà di parola – Oggi 29 giugno sarà una giornata impegnativa nell'Assemblea della Repubblica. Il parlamento e il governo discuteranno della presidenza ceca del Consiglio dell'UE e di altre questioni dell'Unione europea centrale. Una di queste questioni è la libertà di espressione e, per questo, verranno discussi tre importanti progetti di legge che possono (se approvati) proteggere, controllare e/o garantire la libertà di parola in Portogallo. Più specificamente, questi progetti di legge mirano a modificare il portoghese Carta dei diritti fondamentali nell'era digitale (Carta de Direitos Fundamentais na Era Digital), un disegno di legge convertito in legge il 17 maggio 2021.
Il grafico è stato ispirato dal 2018 Piano d'azione dell'UE contro la disinformazione, che mira a combattere la propaganda che può destabilizzare le istituzioni europee così come le istituzioni degli Stati membri. Di conseguenza, la carta afferma:
Come recita il disegno di legge dell'Iniziativa Liberale (Iniciativa Liberal, membro del partito del gruppo politico Renew Europe), il “la legge garantisce il libero accesso a internet, il diritto all'oblio”, ecc. Tuttavia, il gruppo parlamentare liberale ritiene che l'articolo 6 della carta promuova “meccanismi censori”, relativo alla “libertà di tutela contro la disinformazione”.
Questo perché, come dicono i liberali, il termine “Le disinformazioni sanitarie” non è ben definito e che l'attuale definizione è inadeguata. La definizione di “informazioni false, […] o che potrebbero essere considerate false da qualsiasi istituzione ufficiale” può essere molto pericoloso, affermano i liberali, perché può significare censura da parte del governo. “Definire cosa è "vero" o "falso" in politica, […], e il potere di censurare il discorso politico solo da agenti autorizzati dal governo è inaccettabile".
I deputati che hanno redatto il disegno di legge, quindi, ammettono che il discorso politico sarà sempre pieno di errori logici, mezze verità, factoidi, ecc. E questo perché non dovrebbe essere regolato da alcun ente. Per tale motivo, il disegno di legge liberale propone la revoca dell'articolo 6 (della Carta portoghese dei diritti fondamentali nell'era digitale).
Il disegno di legge che proporrà il partito populista Chega è simile nel suo obiettivo (la revoca dell'articolo 6), ma su basi diverse. In primo luogo, la proposta cita il difensore civico Maria Lúcia Amaral “richiesta di ispezione in relazione all'articolo 6 della legge”.
I deputati del CHEGA citano gli articoli 2° e 37° della Costituzione portoghese per esprimere una questione di costituzionalità in merito all'articolo 6 della Carta. Entrambi gli articoli, relativi alla libertà di espressione, affermano chiaramente che non ci sono limitazioni ai diritti alla libertà di parola, e quindi nessuna eccezione per quanto riguarda la censura della disinformazione. Quindi, CHEGA! propone la revoca dell'articolo 6, e una lieve modifica dell'articolo 5 della Carta.
Il Partito Socialista (PS), tuttavia, afferma chiaramente di avere una visione diversa sulla questione. Come è scritto in bolletta:
PS, quindi, opta solo per semplificare l'articolo (articolo 6, ovviamente), revocando i numeri da 2 a 6 dell'articolo 6.
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