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Giovedi, Marzo 23, 2023

Il governo si accorda con i leader indigeni dell'Ecuador

DISCLAIMER: Le informazioni e le opinioni riprodotte negli articoli sono quelle di chi le dichiara ed è sotto la propria responsabilità. La pubblicazione su The European Times non significa automaticamente avallo del punto di vista, ma il diritto di esprimerlo.

di James Blears

Il segretario di governo dell'Ecuador Francisco Jiminez e Leonidas Iza, che guida la Confederazione delle nazioni indigene, hanno stretto la mano su un accordo mediato dall'arcivescovo Luis Cabrera di Guayaquil, capo della Conferenza episcopale del paese, che è stato teso e talvolta conciso oltre che franco Punti di vista.

L'accordo pone fine a diciotto giorni di disordini, che hanno visto grandi manifestazioni, guidate da gruppi indigeni, per protestare contro la grave povertà.

I prezzi della benzina e del diesel diminuiranno di quindici centesimi per gallone, invece dei dieci centesimi, come inizialmente proposto dal governo. L'accordo insiste sulla necessità di affrontare il problema del miglioramento della salute e dell'istruzione e di limitare l'esplorazione e l'espansione del petrolio, vietando al contempo l'estrazione mineraria nelle aree protette, compresi i parchi nazionali. 

Il governo ha ora novanta giorni per mantenere i propri impegni mantenendo le promesse.

Monsignor Cabrera, nel frattempo, ha mite ma fermamente ammonito che l'aiuto alle comunità emarginate deve essere la priorità. La metà della popolazione dell'Ecuador è indigena.

Riconoscendo l'ampia varietà di questioni, Jimenez ha detto: "Abbiamo una nazione con problemi, divisioni e ingiustizie".

Il presidente Guillermo Lasso, da parte sua, ha affermato: "Abbiamo raggiunto il valore supremo a cui tutti aspiriamo: la pace".

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