Papa Francesco incontra celebrità internazionali del cinema, dei media e della musica al primo “Vertice Vitae” in Vaticano e ricorda agli artisti che dovrebbero usare la bellezza per predicare il Vangelo.
Dal giornalista dello staff di Vatican News
Giovedì è stata la giornata conclusiva di un incontro di due giorni nella Casina Pio IV in Vaticano volto a promuovere un dialogo su come utilizzare le arti per promuovere una cultura di speranza e di unità.
Il “Vitae Summit”, organizzato dalla Vitae Global Foundation, è stato animato da una serie di celebrità dell'industria delle arti, dei media e dello spettacolo riunite per discutere del loro ruolo nell'innescare una trasformazione culturale che promuova il bene comune, i valori universali e una cultura di incontrare.
Predicatori di bellezza
Papa Francesco si è unito ai partecipanti al termine del vertice e li ha incoraggiati a essere “predicatori di bellezza”, perché ha detto: “La bellezza ci fa bene; la bellezza guarisce; la bellezza ci aiuta ad andare avanti nel nostro viaggio”.
Un comunicato della Sala stampa della Santa Sede ha rivelato che, durante il loro colloquio, il Papa e i presenti si sono soffermati sulla necessità di avvicinarsi ai giovani, di comunicare il messaggio del Vangelo e di condividere storie di testimonianza e accompagnamento che scaturiscono dall'incontro con Dio.
Il Papa, si legge nel comunicato, ha evidenziato la necessità di intraprendere percorsi di comunicazione che portino alla verità, al bene e, in particolare per gli artisti, alla bellezza e al cammino della contemplazione.
“Una persona in cammino è in ricerca”, ha detto il Papa, rimarcando che l'arte può ispirare chi intraprende un cammino nella consapevolezza che il Signore ci aspetta.
Etica dell'art
Il Papa ha anche espresso l'auspicio che “l'arte possa aprire porte, toccare i cuori e aiutare le persone ad andare avanti”, e ha parlato della necessità di una coscienza etica per gli artisti.
L'arte, ha detto, deve stimolare "il rispetto per le persone" e incoraggiarle "ad andare avanti piuttosto che acquistare".
"Il ruolo dell'arte", ha detto, "è quello di mettere 'una spina nel cuore, che ci spinge alla contemplazione, e la contemplazione ci mette su un sentiero".