È un'opera dell'antico astronomo greco Ipparco di Nicea
Scienziati europei hanno scoperto in un manoscritto medievale del monastero ortodosso egiziano "Santa Caterina" un frammento di una mappa del cielo stellato, opera dell'antico astronomo greco Ipparco di Nicea, ha riferito TASS.
Un team di specialisti dell'Università di Cambridge, della Sorbona e del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica ha scoperto che un'antica opera sull'astronomia, precedentemente ritenuta perduta, era nascosta sotto il testo degli scritti cristiani siriani del X-XI secolo. Questa è la prima mappa del cielo stellato conosciuta dagli storici.
Ipparco di Nicea, che lo compilò, visse e operò nel II secolo aC nell'isola di Rodi. Il frammento scoperto è stato riscritto nel V-VI secolo e contiene le coordinate esatte della costellazione della Corona Settentrionale.
Il Monastero di Santa Caterina, situato sulle montagne del Sinai, fu fondato nel VI secolo ed è tra i più antichi monasteri cristiani attivi al mondo. La sua biblioteca contiene più di 6 palinsesti – testi scritti su antichi scritti – e i ricercatori sperano di trovare nuovi frammenti della mappa di Ipparco e altri libri antichi perduti.
NB: Ipparco di Nicea (lc 190 – c. 120 aC) è stato un astronomo, geografo e matematico greco considerato il più grande astronomo dell'antichità e uno dei più grandi di tutti i tempi. È noto soprattutto per la sua scoperta della precessione degli equinozi e ha contribuito in modo significativo al campo dell'astronomia a tutti i livelli. Nacque a Nicea, una città nella regione della Bitinia in Asia Minore (l'odierna Turchia), e si dice che sia morto a Rodi; nient'altro si sa della sua vita. La metodologia e le conclusioni di Ipparco, quindi, anche se applicate a un modello difettoso, diedero origine alla sua reputazione come il più grande astronomo del suo tempo e, in seguito, alla stima che fosse il più grande nell'antichità. Heath fornisce una breve descrizione dei progressi astronomici attribuiti a Ipparco: sebbene, in un certo senso, gli inizi della trigonometria risalgano ad Archimede (Misurazione di un cerchio), Ipparco fu la prima persona che si può dimostrare di aver utilizzato la trigonometria in modo sistematico. Ipparco, il più grande astronomo dell'antichità, le cui osservazioni furono fatte tra il 161 e il 126 a.C., scoprì la precessione degli equinozi, calcolò il mese lunare medio in 29 giorni, 12 ore, 44 minuti, 2 ½ secondi (che differisce di meno di un secondo dall'attuale cifra accettata!), fece stime più corrette delle dimensioni e delle distanze del sole e della luna, introdusse grandi miglioramenti negli strumenti usati per le osservazioni e compilò un catalogo di circa 850 stelle; sembra sia stato il primo a dichiarare la posizione di queste stelle in termini di latitudine e longitudine (in relazione all'eclittica. Ha scritto un trattato in dodici libri su Accordi in un cerchio, equivalente a una tavola di seni trigonometrici. Per calcolare archi in astronomia da altri archi forniti per mezzo di tabelle ha usato proposizioni in trigonometria sferica (Livingstone, RW The Legacy of Greece. Oxford University Press, 2014, p. 132)
Illustrazione: Ipparco di Nicaea di Raffaello / Dryoldscholar (dominio pubblico)