Il Patriarcato di Alessandria ha rilasciato ufficialmente la sua risposta a una domanda giornalistica dell'agenzia russa “News.ru” riguardante le attività della Chiesa ortodossa russa in Africa, e più precisamente in Kenya, dove il Patriarca Teodoro di Alessandria ha recentemente effettuato una visita pastorale.
La domanda al Patriarcato è la seguente: “L'Esarcato della Chiesa ortodossa russa si è registrato in Kenya. Questo è diventato noto solo durante la visita di Sua Santità il Patriarca di Alessandria in Kenya. Come percepisce il Patriarcato di Alessandria le attività della Chiesa russa in Kenya? Così come l'attività della Chiesa russa in Africa in generale. Cosa ne pensa il Patriarcato di Alessandria? Grazie".
Ecco la risposta della Chiesa di Alessandria:
"Il Patriarcato di Mosca, spinto da tendenze estremamente autoritarie a dominare l'intera ortodossia, volendo governare unilateralmente e distruggendo l'intera tradizione teologica e canonica della Chiesa ortodossa, è apparso in Africa astutamente, come un ladro nella notte, ignorando i secoli- vecchie istituzioni ecclesiastiche e i sacri canoni di tutta la Chiesa sotto il cielo. Soprattutto, questo rivela il suo malsano corso spirituale e la deviazione ecclesiologica dalle norme accettate ortodosse.
Le azioni del Patriarcato di Mosca al di fuori dei limiti della sua giurisdizione ecclesiastica infliggono una ferita all'inizio fraterno, unanime e irreprensibile della nostra fede ortodossa e certamente contribuiscono negativamente alla denigrazione dell'Ortodossia. Il Patriarcato di Mosca, motivato anche dai pesi del suo passato traumatico e dai modi di agire estremamente egoistici di altri tempi, è in stretto abbraccio con lo Stato e con le aspirazioni politiche dei governanti dello Stato russo, che vuole ad ogni costo creare sfere di influenza anche in Africa. La storia ci insegna che i risultati di un tale corso sono sempre molto dolorosi per il popolo russo ortodosso.
Il Patriarcato di Alessandria continuerà a servire tutta l'Africa, dove l'eredità apostolica, i sacri canoni e la storia lo hanno assegnato, sempre pensando al popolo africano sofferente e con la fede incrollabile che l'opera di evangelizzazione e di riconciliazione dei popoli porterà non si ferma perché le sue radici sono apostoliche, e non è un gioco ecclesiastico-politico effimero, egocentrico o assetato di potere. Per la Chiesa di Alessandria, il fratello africano è un'immagine viva e sacra di Dio, non un essere impersonale da usare, sfruttare e opprimere per la propria rivendicazione.
Dall'ufficio del Patriarcato di Alessandria”.