competenza e responsabilità al centro”, hanno aggiunto.
“Di conseguenza, nel 2005, il Dipartimento di Sicurezza e Protezione delle Nazioni Unite, o UNDSS, è stato creato con il mandato di guidare un approccio collettivo alla sicurezza delle Nazioni Unite”.
©UNOCHA/Matteo Minasi
Non un bersaglio
I funzionari delle Nazioni Unite hanno sottolineato la necessità che gli operatori umanitari siano in grado di accedere in sicurezza alle popolazioni colpite, affermando che “gli approcci alla sicurezza devono ascoltare ed essere in sintonia con le dinamiche e le sensibilità locali”.
Hanno chiesto un maggiore sostegno internazionale, anche per educare le parti in guerra sui loro obblighi di rispettare, proteggere e fornire sostegno agli operatori umanitari.
“Significa chiedere, in modo chiaro e inequivocabile, la fine degli attacchi diretti o indiscriminati contro civili, non combattenti e operatori umanitari durante i conflitti in violazione del diritto umanitario internazionale”, hanno affermato.
“E ci impone di contrastare la disinformazione e la disinformazione che li mettono sempre più a rischio di attacchi e minano le operazioni umanitarie”.
Onore ai colleghi caduti
L’editoriale sottolinea inoltre la necessità di portare avanti una diplomazia di alto livello che sostenga le operazioni umanitarie e l’accesso, soprattutto in caso di conflitti pesanti, poiché “l’esperienza recente dimostra che accordi autentici sono possibili, anche quando la pace sembra una possibilità lontana”.
Un esempio è stata l’evacuazione di centinaia di civili dall’acciaieria Azovstal nella città portuale ucraina di Mariupol lo scorso anno.
Lo sviluppo è stato il risultato di una pausa negoziata nei combattimenti per creare un corridoio umanitario per una missione congiunta delle Nazioni Unite e del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).
"Mentre riflettiamo sui progressi degli ultimi 20 anni e su come possiamo basarci su di essi per affrontare le sfide dei prossimi 20, rimaniamo risoluti nella nostra determinazione a proteggere le comunità che serviamo, proteggendo allo stesso tempo il nostro personale", hanno affermato i funzionari. disse.
“Ecco come possiamo onorare al meglio la memoria di coloro che hanno perso la vita nel Canale Hotel bombardamenti e riaffermiamo il nostro impegno comune per la nobile causa che hanno servito."