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Sabato, Aprile 27, 2024
ReligioneAhmadiyyaLa lotta del Pakistan contro la libertà religiosa: il caso della comunità Ahmadiyya

La lotta del Pakistan contro la libertà religiosa: il caso della comunità Ahmadiyya

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Robert Johnson
Robert Johnsonhttps://europeantimes.news
Robert Johnson è un giornalista investigativo che ha svolto ricerche e scritto su ingiustizie, crimini d'odio ed estremismo sin dai suoi inizi per The European Times. Johnson è noto per aver portato alla luce una serie di storie importanti. Johnson è un giornalista impavido e determinato che non ha paura di inseguire persone o istituzioni potenti. Si impegna a utilizzare la sua piattaforma per far luce sull'ingiustizia e per ritenere responsabili coloro che sono al potere.

Negli ultimi anni, il Pakistan ha dovuto affrontare numerose sfide riguardanti la libertà religiosa, in particolare per quanto riguarda la comunità Ahmadiyya. La questione è tornata alla ribalta a seguito di una recente decisione della Corte Suprema del Pakistan in difesa del diritto alla libera espressione delle credenze religiose.

La comunità Ahmadiyya, una setta islamica minoritaria, ha subito persecuzioni e discriminazione in Pakistan da decenni. Nonostante si considerino musulmani, gli Ahmadi sono considerati non musulmani secondo la legge pakistana a causa della loro fede in Mirza Ghulam Ahmad come profeta dopo Maometto. Questa differenza teologica li ha sottoposti a una grave emarginazione sociale, politica e legale, comprese restrizioni sulle pratiche religiose, incitamento all’odio e violenza.

La recente sentenza della Corte Suprema del Pakistan rappresenta uno sviluppo significativo nella lotta in corso per la libertà religiosa nel Paese. La corte ha confermato il diritto degli ahmadi ad identificarsi come musulmani ed esprimere il proprio credo senza timore di essere perseguiti, affermando i principi della libertà di religione e di espressione sanciti dalla costituzione del Pakistan.

Tuttavia, nonostante questa vittoria legale, le sfide persistono per la comunità Ahmadiyya. I pregiudizi sociali profondamente radicati e la discriminazione istituzionalizzata continuano a rappresentare una minaccia per la loro sicurezza e il loro benessere. I gruppi estremisti spesso prendono di mira gli ahmadi impunemente, incitando alla violenza e diffondendo odio contro di loro. Inoltre, restano in vigore leggi discriminatorie, come l’Ordinanza XX, che vieta agli Ahmadi di praticare rituali islamici o di identificarsi come musulmani, perpetuando il loro status di seconda classe.

Anche la comunità internazionale ha espresso preoccupazione per la libertà religiosa in Pakistan, esortando il governo a compiere passi concreti per affrontare la difficile situazione delle minoranze religiose, compresa la comunità Ahmadiyya. Organizzazioni come Human Rights Watch, Amnesty International, Comitato internazionale per i diritti umani ed PAC Libertà di coscienza hanno chiesto l’abrogazione delle leggi discriminatorie e la tutela dei diritti delle minoranze.

In risposta alla crescente pressione, negli ultimi anni si sono verificati alcuni sviluppi positivi. Il governo del Pakistan ha espresso l'impegno a salvaguardare i diritti delle minoranze religiose e a combattere l'intolleranza religiosa. Iniziative come la Commissione nazionale per le minoranze e gli sforzi per promuovere l’armonia interreligiosa riflettono un crescente riconoscimento dell’importanza del pluralismo religioso e della tolleranza nella società pakistana.

Tuttavia, un progresso reale richiede qualcosa di più delle semplici riforme giuridiche; richiede un cambiamento fondamentale negli atteggiamenti sociali e lo smantellamento delle pratiche discriminatorie radicate. È necessario promuovere una cultura di inclusività, rispetto e comprensione in cui tutti i cittadini, indipendentemente dal loro credo religioso, possano vivere liberamente e senza paura.

Mentre il Pakistan si muove nel suo complesso panorama socio-religioso, il caso della comunità Ahmadiyya funge da cartina di tornasole per l’impegno della nazione a favore della libertà religiosa e del pluralismo. Sostenere i diritti degli Ahmadi non solo rafforza il tessuto della democrazia pakistana, ma riafferma anche i principi fondanti del Paese di uguaglianza, giustizia e tolleranza per tutti i suoi cittadini.

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