Il signor Guterres è stato rattristato dalla perdita di vite umane e dai danni causati dalle improvvise inondazioni nella capitale, Nairobi, e in altre parti del paese, ha affermato il suo portavoce disse il Lunedi.
Il Segretario Generale ha espresso le sue condoglianze e solidarietà alle famiglie delle vittime, al popolo e al governo del Kenya.
Lunedì, le squadre di soccorso erano alla ricerca dei sopravvissuti dopo la rottura di una diga a Mai Mahiu, nel Kenya occidentale, che ha ucciso almeno 35 persone, secondo quanto riportato dai media internazionali.
Le forti piogge sono iniziate a marzo e da allora hanno ucciso più di 100 persone in tutto il Paese. Le improvvise inondazioni di questa stagione seguono le piogge altrettanto forti iniziate alla fine dello scorso anno, che hanno colpito quasi 600,000 persone.
Solidarietà e sostegno
Anche il rappresentante residente delle Nazioni Unite in Kenya, Dr. Stephen Jackson, ha espresso solidarietà al popolo e al governo durante un evento per distribuire aiuti di emergenza ai sopravvissuti alle inondazioni, guidato dal vicepresidente Rigathi Gachagua.
Più di 300 famiglie hanno ricevuto aiuti, forniti attraverso l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, UNHCR, che comprendeva cibo, materassi, coperte, serbatoi d'acqua, zanzariere e attrezzature per aiutarli a ricostruire.
“Insieme stiamo adottando misure per soddisfare le esigenze urgenti. Ciò che mi preoccupa è il modo in cui il Kenya sta attualmente affrontando un’emergenza climatica che non ha causato: siccità e inondazioni”, ha affermato il dottor Jackson.
Il team delle Nazioni Unite sul campo ha lavorato a stretto contatto con partner nazionali e internazionali fin dall’inizio delle inondazioni per aiutare a sostenere direttamente quasi 25,000 persone con prodotti alimentari e non alimentari.
Nel frattempo, l’UNHCR in Kenya ha affermato che le forti piogge stanno causando gravi inondazioni e sfollamenti nei campi profughi di Dadaab, situati nel nord.
“Molti rifugiati sono stati costretti a lasciare le loro case, cercando rifugio nelle scuole e su terreni più elevati”, ha affermato la rappresentante dell’UNHCR in Kenya Caroline Van Buren, scrivendo sulla piattaforma di social media X, ex Twitter.
L’agenzia si sta coordinando con le autorità governative locali, anche per mettere in sicurezza le persone.