Il monastero “Santa Vergine Sumela” sorge a 1200 metri sul livello del mare.
Il maestoso edificio si erge minaccioso sul bordo delle scogliere, i suoi affreschi sbiaditi e distorti. La facciata mostra le profonde tracce del tempo e quando le guglie sono avvolte dalle nuvole, il monastero sembra un'apparizione.
Sumela sorge a 1200 metri sopra il livello del mare e si trova nel parco di Altendere. Sebbene sia a soli 50 chilometri dalla città di Trebisonda sul Mar Nero, il monastero non è molto popolare.
Il modo in cui apparve la “Santa Vergine Sumela” è oggetto di leggende e veri e propri miti.
Una di queste narra che un'icona della Santa Vergine Maria, dipinta dallo stesso apostolo Luca, fu calata nella grotta da due angeli.
Intorno al IV secolo, due monaci lessero l'auspicio e decisero di fondare un monastero proprio di fronte a questa grotta. Poco a poco, lì nacque un intero complesso.
Nel cuore del monastero si trova la cosiddetta Chiesa rupestre, che è come se fosse scavata nella roccia. Nel corso del tempo, attorno ad essa sono state costruite cappelle, celle, sale comuni, un acquedotto e altro.
Tutto questo ha vissuto un vertiginoso cambiamento di epoche: dal crollo dell’Impero Romano, attraverso l’Impero Bizantino e il dominio Ottomano, fino a Turchiale lotte per l'indipendenza.
Alcuni affreschi sono gravemente danneggiati: in un punto San Giovanni non ha una mano, in un altro Gesù è senza volto, in un terzo ci sono iscrizioni vandalizzate sugli affreschi.
Ancora una volta, i miti narrano che, grazie a qualche potere mistico, gli Ottomani risparmiarono “Sumela” e lasciarono intatto il monastero durante la loro invasione.
Quest'ultima, tuttavia, è più probabile a causa della posizione del complesso monastico, che impedì agli invasori di appenderlo. È un fatto che nel XVIII secolo i monaci erano abbastanza calmi da permettere al monastero di dipingere una vasta parte delle sue pareti con gli affreschi che sono ancora visibili oggi.
La crisi per “Sumela” arrivò negli anni '1920, quando dopo la prima guerra mondiale i monaci abbandonarono il monastero in preda al panico.
Le migrazioni di massa dovute al conflitto militare non attraversarono la regione e i sacerdoti fuggirono Grecia, ma non prima di aver seppellito gran parte degli oggetti di valore in luoghi segreti attorno al monastero.
Dopo di che, “Sumela” fu attaccata dai vandali, ingannati dalle voci sulle ricchezze inestimabili che il monastero nascondeva. Gli oggetti di valore non furono mai trovati, ma una parte significativa degli affreschi unici fu danneggiata, gli altari furono rotti e le celle dei sacerdoti furono insultate.
Nel 1970, tuttavia, il Ministero della Cultura turco rivolse la sua attenzione a Sumela e diede inizio al primo programma di restauro. Negli anni '1980, simbolicamente, in onore della Grande Madre di Dio, il monastero iniziò ufficialmente a ricevere di nuovo pellegrini e turisti.
I lavori di restauro sono ancora in corso perché gli affreschi sono numerosi e complessi. Le uniche immagini completamente risparmiate sono quelle della Vergine Maria, perché anche nell'Islam è considerata una figura sacra.
Il monastero è raggiungibile da Trebisonda con mezzi privati o con uno degli autobus organizzati. L'ingresso costa 20 euro e "Sumela" è aperto per visite e preghiere tutto l'anno.