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Domenica, Dicembre 1, 2024
NotizieLa mostra fotografica alla Broken Chair dell'ONU mette in luce le vittime del terrorismo in Kashmir

La mostra fotografica alla Broken Chair dell'ONU mette in luce le vittime del terrorismo in Kashmir

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Robert Johnson
Robert Johnsonhttps://europeantimes.news
Robert Johnson è un giornalista investigativo che ha svolto ricerche e scritto su ingiustizie, crimini d'odio ed estremismo sin dai suoi inizi per The European Times. Johnson è noto per aver portato alla luce una serie di storie importanti. Johnson è un giornalista impavido e determinato che non ha paura di inseguire persone o istituzioni potenti. Si impegna a utilizzare la sua piattaforma per far luce sull'ingiustizia e per ritenere responsabili coloro che sono al potere.

Una toccante mostra fotografica, organizzata dalla ECO FAWN Society, si è tenuta presso la Broken Chair delle Nazioni Unite, durante la 57a sessione del Consiglio per i diritti umani, gettando luce sulla difficile situazione delle vittime del terrorismo in Kashmir. L'evento, a cui hanno partecipato delegati delle Nazioni Unite, viaggiatori stranieri e membri del pubblico di diversa estrazione, mirava a sensibilizzare sulle continue lotte affrontate dalla popolazione della regione. Attraverso immagini sorprendenti, la mostra ha vividamente rappresentato le storie personali di perdita, sopravvivenza e resilienza di fronte a decenni di violenza e instabilità.

L'obiettivo principale della mostra era umanizzare le statistiche relative al terrorismo, dando voce alle comunità colpite, in particolare donne e bambini. Tra i partecipanti figuravano diplomatici, ONG, diritti umani attivisti e personale dei media, che hanno tutti elogiato l'iniziativa per aver creato una piattaforma per promuovere l'empatia e il dialogo sulla questione. Il feedback pubblico ha sottolineato l'impatto emotivo delle fotografie, ispirando conversazioni sulla pace, la riconciliazione e la giustizia per le vittime.

La ECO FAWN Society, un'organizzazione non governativa focalizzata sull'ambiente e diritti umani questioni, ha espresso la speranza che la mostra possa contribuire agli sforzi globali per affrontare le cause profonde del terrorismo e fornire supporto ai sopravvissuti.

Elenco delle vittime:

  • Rafiya Jan: Vittima di un attacco con granate in un affollato mercato di Srinagar – “Una vita stroncata da una violenza insensata”. Per saperne di più
  • Rouf Ahmad Khan: civile ucciso a colpi di arma da fuoco dai militanti a Srinagar – “Preso nel fuoco incrociato di un conflitto che non aveva provocato”. Per saperne di più
  • Poliziotto e suo fratello: uccisi in un attacco terroristico nel Kashmir centrale – “Famiglie dilaniate dal flagello del terrorismo”. Per saperne di più
  • Satish Kumar Singh: padre di tre bambine uccise nel distretto di Kulgam – “I sogni di un padre spenti dalle fiamme dell’odio”. Per saperne di più
  • Ex Sarpanch: ucciso in un attacco terroristico a Shopian – “Dedicato allo sviluppo, vittima di una brutalità insensata”. Per saperne di più
  • SSP in pensione: ucciso a colpi di arma da fuoco dai terroristi mentre offriva l'azaan a Baramulla - "Una vita di servizio conclusa dalla codardia degli estremisti". Per saperne di più
  • Rameez Ahmad: l'agente di polizia morto per le ferite riportate in un attacco terroristico - "Un'altra anima coraggiosa sacrificata sull'altare della violenza". Per saperne di più
  • La figlia del poliziotto: le cui lacrime commuovono la Valley – “Le vittime innocenti, segnate per sempre dal flagello del terrorismo”. Per saperne di più
  • Sanjay Sharma: Pandit del Kashmir ucciso a colpi di arma da fuoco in un omicidio mirato – “L’eredità di una comunità cancellata dalla mano dell’odio”.  Per saperne di più
  • Ishfaq Khanday: uno dei due uccisi nell'attacco di Nowgam – "Presi nel fuoco incrociato, vite perse nel ciclo di violenza". Per saperne di più

Attraverso questi sentiti tributi, la mostra si proponeva di mantenere vivi i ricordi di queste persone, promuovendo al contempo un futuro libero dalla violenza e pieno di speranza e guarigione.

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