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Domenica, gennaio 12, 2025
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La Svizzera offre una ricompensa enorme per chi trova idee su come rimuovere le munizioni dai suoi laghi

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Gastone de Persigny
Gastone de Persigny
Gaston de Persigny - Reporter a The European Times Notizie

I pittoreschi laghi alpini della Svizzera nascondono un segreto pericoloso: migliaia di tonnellate di munizioni. Per decenni, l'esercito svizzero li ha usati come comode discariche per sbarazzarsi di munizioni obsolete e in eccedenza. E ora il paese si trova ad affrontare il compito arduo di smaltirle in modo sicuro.

Nel tentativo di risolvere il problema, il Ministero federale della difesa, della protezione civile e dello sport ha indetto un concorso che mette in palio un premio di 50,000 franchi svizzeri per idee utili su come farlo. Chi desidera presentare una possibile soluzione ha tempo fino a febbraio 2025 e i vincitori saranno annunciati qualche mese dopo, ad aprile.

Acque pericolose

Diversi laghi svizzeri sono stati colpiti dalla consolidata pratica del paese di scaricare munizioni in natura. Si stima che il lago di Lucerna contenga circa 3,300 tonnellate di munizioni, mentre Neuchâtel circa 4,500. Altri specchi d'acqua colpiti includono Thun e Brienz.

Le munizioni sono state scaricate tra il 1918 e il 1967 e sono di vario tipo, tra cui munizioni problematiche, scorte in eccedenza e persino lotti di produzione scartati. Alcune di esse giacciono a profondità comprese tra 150 e 220 metri, mentre quelle del lago di Neuchâtel si trovano a 6-7 metri sotto la superficie.

Le sfide

La presenza di queste munizioni comporta rischi significativi. Sebbene siano sott'acqua, c'è comunque il rischio di esplosione, poiché molte di esse sono state scaricate con gli esplosivi intatti. Ci sono anche preoccupazioni sulla contaminazione dell'acqua e del suolo da parte di sostanze tossiche, tra cui il TNT, che vengono dilavate nell'ambiente.

La bonifica pone una serie di sfide. La scarsa visibilità, le proprietà magnetiche e le dimensioni e i pesi variabili hanno ostacolato lo sforzo. Anche i sedimenti che li ricoprono sono una preoccupazione; disturbarli potrebbe danneggiare i delicati ecosistemi lacustri riducendo i già bassi livelli di ossigeno a queste profondità.

Ma perché sono stati abbandonati così sconsideratamente?

La pratica di gettare munizioni nei laghi era un tempo considerata un metodo di smaltimento sicuro. Questa convinzione è persistita per decenni, con i geologi che consigliavano ai militari che tali misure non presentavano rischi significativi. Tuttavia, rivalutazioni più recenti hanno rivelato i potenziali pericoli di questo approccio.

La strategia di neutralità armata della Svizzera, che include il mantenimento di una grande milizia, ha contribuito all'accumulo di munizioni in eccedenza. La limitata superficie territoriale del paese e la sua densa popolazione rendono difficile trovare siti di smaltimento adatti, portando all'uso dei laghi come comode discariche.

incidenti

Sebbene non vi siano stati incidenti gravi direttamente collegati alle munizioni scaricate nei laghi, la Svizzera ne ha vissuti altri che hanno coinvolto esplosivi. Nel 1947, una potente esplosione in un deposito di munizioni sotterraneo nel villaggio di Mitolz uccise nove persone e distrusse il villaggio.

La popolazione era sull'orlo di una possibile evacuazione che avrebbe potuto richiedere decenni per rimuovere tutte le munizioni rimanenti.

Questo, insieme alla scoperta di armi ancora inesplose nei ghiacciai in ritirata, ha aumentato la consapevolezza di questo tipo di rischio, ed è questa crescente preoccupazione che ha spinto il governo ad agire.

Tempo per l'innovazione

Il governo svizzero riconosce che precedenti valutazioni delle tecniche di bonifica hanno evidenziato rischi significativi per gli ecosistemi acquatici, motivo per cui questo concorso mira a trovare nuovi approcci innovativi in ​​grado di rimuovere in modo sicuro le munizioni senza causare danni.

Sebbene le idee vincenti potrebbero non essere implementate immediatamente, possono servire come base per ulteriori ricerche e sviluppi. La Svizzera sta anche contattando paesi come Regno Unito, Norvegia e Danimarca, che hanno precedenti esperienze di lavoro con munizioni subacquee della Seconda guerra mondiale, per potenziali indicazioni e competenze.

Foto illustrativa di Louis: https://www.pexels.com/photo/white-and-red-flag-on-boat-2068480/

The European Times

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