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Domenica, Febbraio 9, 2025
Pubblica AmministrazioneNazioni unite"Un futuro guidato dalla Siria": il Consiglio di sicurezza evidenzia le priorità future

"Un futuro guidato dalla Siria": il Consiglio di sicurezza evidenzia le priorità future

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Notizie delle Nazioni Unite
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Nel suo briefing, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, ha sottolineato la natura delicata della fase di transizione, descrivendola come un momento di “grandi opportunità e pericoli reali. "

Ha esortato a navigare con cautela per garantire che le decisioni prese ora portino a una stabilità a lungo termine.

La situazione umanitaria resta critica, con quasi 15 milioni di siriani necessitano di servizi sanitari, 13 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare acuta, e a oltre 620,000 sfollati in condizioni invernali.

"Dobbiamo cogliere l'opportunità di questo momento", ha sottolineato il coordinatore degli aiuti d'emergenza delle Nazioni Unite Tom Fletcher, mentre delineava le urgenti priorità per la ricostruzione della Siria.

Crescenti esigenze umanitarie

Il signor Fletcher ha evidenziato tre priorità principali per i team umanitari sul campo.

In primo luogo, ripristinare i servizi del Paese, devastata da 14 anni di conflitto, è essenziale in un periodo di diffusa insicurezza alimentare, servizi sanitari paralizzati e poiché i danni della diga di Tishreen hanno limitato l'acqua e l'elettricità per oltre 400,000 persone.

In secondo luogo, ha sottolineato l’importanza di proteggere gli sfollati poiché migliaia di persone non possono tornare alle proprie case a causa della mancanza di infrastrutture, servizi e della minaccia di ordigni inesplosi.

Infine, il signor Fletcher ha evidenziato l' resilienza delle donne e delle ragazze siriane, condividendo storie di speranza e determinazione e chiedendo la loro inclusione negli sforzi di ricostruzione.

Nonostante i progressi, il capo degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite ha avvertito che è necessario fare molto di più, tra cui una valutazione completa delle necessità e un aumento dei finanziamenti per le operazioni umanitarie.

Sfide persistenti per la sicurezza

Sebbene la legge e l'ordine siano migliorati in alcune regioni, la violenza rimane una preoccupazione significativa. Il signor Pedersen ha segnalato incidenti di disordini nelle regioni costiere, Homs e Hama.

Anche i gruppi armati, tra cui la rete terroristica ISIL e oltre 60 gruppi con obiettivi contrastanti, rappresentano una minaccia costante all'integrità territoriale della Siria.

Le aree chiave al di fuori del controllo provvisorio, come quelle controllate dalle Forze democratiche siriane (SDF) e dalle Unità di protezione popolare (YPG), rimangono instabili.

Nonostante un cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti nei pressi di Manbij, gli scontri con le forze dell'Esercito nazionale siriano persistono e Turchia ha segnalato una potenziale escalation militare.

Inoltre, gli attacchi aerei israeliani e le violazioni dell'accordo di disimpegno del 1974 sul Golan hanno sollevato ulteriori preoccupazioni sulla sovranità.

Sanzioni e ripresa economica

Esponendo per la prima volta a New York il caso delle autorità di transizione, l'ambasciatore siriano Koussay Aldahhak ha chiesto l'immediata revoca delle sanzioni imposte al precedente regime, sostenendo che ostacolano gli sforzi umanitari e di ricostruzione.

L'ambasciatore siriano Koussay Aldahhak interviene alla riunione del Consiglio di sicurezza sulla situazione nel Paese.

Ha esortato le Nazioni Unite e i membri del Consiglio a “rispettare la volontà del popolo siriano e le sue scelte nazionali”.

Il signor Pedersen ha riconosciuto la necessità di un sostegno economico, affermando che per una ricostruzione fattibile sono necessari “una fine graduale delle sanzioni, un’azione appropriata anche sulle designazioni e finanziamenti ingenti”.

L'ambasciatrice statunitense Dorothy Shea ha replicato che le sanzioni non ostacoleranno l'assistenza umanitaria e ha ribadito il sostegno del suo Paese a una "politica guidata e di proprietà siriana".

processi."

Un percorso in avanti

Il signor Pedersen ha delineato le priorità per una transizione credibile e inclusiva, sottolineando la necessità di un'ampia rappresentanza nel dialogo nazionale, nelle riforme costituzionali e in elezioni libere ed eque.

Il signor Fletcher ha concluso sottolineando l'importanza di una transizione politica pacifica per ridurre le necessità umanitarie.

Una pace stabile aiuterà gli sforzi di soccorso

"Abbiamo bisogno di una transizione politica pacifica che ci aiuti a ridurre i bisogni umanitari”, ha affermato, sollecitando sforzi globali coordinati per sostenere la Siria durante questa fase critica.

Il signor Aldahhak ha spiegato che il paese si sta attualmente preparando per una conferenza di dialogo nazionale volta a istituire un governo di transizione che supervisionerà i processi nazionali, tra cui la stesura della costituzione e lo svolgimento delle elezioni.

Ha inoltre delineato il de facto visione delle autorità per il futuro della Siria, come un "contributore positivo alla promozione della pace e della sicurezza internazionale" e hanno espresso la loro volontà "di costruire relazioni amichevoli basate sul rispetto reciproco".

Mentre la Siria è in fase di ricostruzione, le Nazioni Unite restano impegnate a facilitare il dialogo, a fornire aiuti umanitari e a garantire che il futuro del Paese sia guidato dal suo popolo e sostenuto da uno sforzo globale unito. 

Fonte

The European Times

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