Bruxelles, 11 giugno 2025 — In un passo significativo verso il rafforzamento della sicurezza economica dell'Unione europea, il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) ha approvato la posizione negoziale del Consiglio sulla revisione del regolamento UE sul controllo degli investimenti esteri diretti (IDE). Questa decisione apre la strada ai negoziati formali con il Parlamento europeo per finalizzare la legislazione aggiornata.
Il regolamento rivisto fa parte di una serie più ampia di iniziative avviate dalla Commissione europea il 24 gennaio 2024, volte a rafforzare la capacità dell'UE di individuare e mitigare i rischi legati agli investimenti esteri, preservando al contempo la sua economia aperta.
Michał Baranowski, Sottosegretario di Stato presso il Ministero dello Sviluppo Economico e della Tecnologia polacco e responsabile per il Commercio, ha sottolineato l'importanza di mantenere un approccio equilibrato: Gli investimenti esteri nell'UE sono una fonte importante di crescita e occupazione. L'UE ha uno dei regimi di investimento più aperti al mondo e rimane una delle destinazioni più attraenti a livello globale. Tuttavia, in casi eccezionali, tali investimenti possono comportare rischi per la sicurezza o l'ordine pubblico. Questa nuova legislazione garantirà un ambiente di investimento aperto, salvaguarderà il mercato interno e rafforzerà la nostra capacità di reagire quando vengono individuati rischi per la sicurezza.
Screening e armonizzazione migliorati
La revisione proposta mira a migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'attuale sistema di controllo degli investimenti diretti esteri (IDE), istituito per la prima volta nel 2019. Un obiettivo chiave della riforma è armonizzare i meccanismi nazionali di controllo in tutti gli Stati membri dell'UE, al fine di ridurre la frammentazione giuridica e migliorare la prevedibilità per gli investitori.
Secondo le nuove regole:
- Tutti gli Stati membri sarebbero tenuti a disporre di un meccanismo efficiente di controllo degli investimenti diretti esteri.
- Verrebbe definito un ambito settoriale minimo, che obbligherebbe tutti gli Stati membri a controllare gli investimenti in specifici settori sensibili.
- Il quadro di controllo si estenderebbe a determinati investimenti intra-UE in cui l'investitore finale è esterno all'Unione, eliminando così potenziali scappatoie che potrebbero consentire l'elusione dei controlli nazionali.
Misure giustificate e proporzionate
Qualsiasi restrizione imposta a seguito del processo di screening – come misure di mitigazione, divieti o risoluzione di transazioni – dovrà essere giustificata da motivi di ordine pubblico o di sicurezza pubblica, comprese le minacce agli interessi fondamentali della società. Ciò garantisce che qualsiasi intervento rimanga proporzionato e trasparente.
Contributi chiave del Consiglio
Il Consiglio ha ampiamente appoggiato la proposta originale della Commissione, ma ha introdotto diverse migliorie. In particolare, ha limitato l'ambito di applicazione dello screening obbligatorio, concentrandosi principalmente sugli investimenti che riguardano beni militari e prodotti a duplice uso, ovvero quelli che possono essere utilizzati sia per scopi civili che militari. Questo approccio mirato mira ad affrontare reali preoccupazioni in materia di sicurezza senza gravare eccessivamente sulla stragrande maggioranza degli investimenti non sensibili.
Inoltre, il Consiglio ha semplificato il meccanismo di coordinamento a livello dell'UE per renderlo più efficiente e ha chiarito che le decisioni finali sui controlli degli investimenti restano di competenza dei singoli Stati membri.
Iniziano i negoziati del trilogo
Ottenuto il consenso del Coreper, la fase successiva prevede negoziati interistituzionali – noti come triloghi – tra i rappresentanti del Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione europea. Queste discussioni mirano a raggiungere un accordo politico sul testo finale del regolamento rivisto il più rapidamente possibile.
L'esito di questo processo legislativo avrà implicazioni di vasta portata sul modo in cui l'UE gestisce gli investimenti esteri strategici, soprattutto in un contesto di crescenti tensioni globali e di crescente controllo dei flussi di capitali provenienti da paesi terzi.
Mentre l'UE continua a muoversi sul sottile confine tra apertura e sicurezza, questa riforma rappresenta un passo decisivo verso un quadro di controllo degli investimenti più unificato, solido e reattivo.
I rappresentanti degli Stati membri (Coreper) hanno approvato la posizione negoziale del Consiglio sulla revisione dello screening degli investimenti diretti esteri (IDE).