“Una scienza più dotata è indispensabile. La scienza deve diventare meno diseguale, più cooperativa e più aperta. Le sfide odierne come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il declino della salute degli oceani e le pandemie sono tutte globali. Questo è il motivo per cui dobbiamo mobilitare scienziati e ricercatori da tutto il mondo”, disse Audrey Azoulay, la UNESCO Direttore generale.
Più scienziati, disparità significative
Nel periodo dal 2014 al 2018, la spesa per la scienza nel mondo è aumentata di quasi il 20% e il numero di scienziati è aumentato di circa il 13.7%: una tendenza ulteriormente rafforzata dal COVID-19 pandemia, secondo il rapporto.
Ma un'analisi più approfondita dei dati mostra disparità significative, poiché solo due paesi, gli Stati Uniti e la Cina, hanno rappresentato quasi i due terzi di questo aumento, ovvero circa il 63%. Inoltre, quattro paesi su cinque sono molto indietro, investendo meno dell'uno per cento del proprio PIL nella ricerca scientifica.
I campi dell'intelligenza artificiale (AI) e della robotica sono stati particolarmente dinamici, hanno affermato gli autori. Nel solo 150,000 sono stati pubblicati oltre 2019 articoli su questi argomenti.
La ricerca è aumentata anche nei paesi a reddito medio-basso, passando da poco meno del 13% nel 2015 a oltre il 25% quattro anni dopo.
Sfida ad accesso aperto
Tuttavia, la ricerca in altre aree critiche per il nostro futuro globale comune, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio, ha ricevuto meno investimenti, indicando che c'è ancora un lungo percorso da percorrere prima che la scienza contribuisca pienamente allo sviluppo sostenibile.
Inoltre, sebbene la cooperazione scientifica internazionale sia aumentata negli ultimi cinque anni, l'accesso aperto alla ricerca rimane una sfida in gran parte del mondo, poiché oltre il 70% delle pubblicazioni rimane in gran parte inaccessibile alla maggior parte dei ricercatori.
Il rapporto chiede nuovi modelli per la circolazione e la diffusione della conoscenza scientifica, un problema UNESCO sta lavorando dal 2019. L'agenzia sta preparando un quadro per la scienza aperta in vista della prossima Conferenza generale di novembre, che spera venga adottata.
Dare forma al mondo di domani
Nel frattempo, la scienza deve diventare più diversificata, secondo il rapporto, poiché solo un terzo dei ricercatori sono donne. Sebbene la parità sia stata raggiunta nelle scienze della vita, le donne rappresentano solo il 22% della forza lavoro nell'IA.
"Non possiamo permettere che le disuguaglianze della società vengano riprodotte, o amplificate, dalla scienza del futuro", ha affermato l'UNESCO.
Il rapporto sollecita ulteriormente il ripristino della fiducia del pubblico nella scienza, ricordando che "la scienza di oggi contribuisce a plasmare il mondo di domani, motivo per cui è essenziale dare la priorità all'obiettivo comune della sostenibilità dell'umanità attraverso un'ambiziosa politica scientifica".