Ursula von der Leyen veut éviter «un effondrement humanitaire et socio-économique majeur» in Afghanistan.
I leader del G20 hanno ribadito di rimanere “estremamente concentrati” sulla lotta al terrorismo, mentre lo stesso giorno i talebani si sono incontrati a Doha con i rappresentanti dell'Ue-27.
I membri del G20 si sono riuniti in un vertice straordinario martedì 12 ottobre a Roma, per discutere della situazione in Afghanistan, riferisce Courrier international. Al centro di questo incontro, la difficoltà di conciliare gli aiuti a un Paese in grande crisi economica e umanitaria, e il rifiuto di riconoscere il regime talebano. Contemporaneamente, delegazioni dell'Unione Europea e degli Stati Uniti hanno tenuto i primi colloqui con i rappresentanti degli islamisti a Doha (Qatar).
Diplomazia e crisi umanitaria
Il riconoscimento internazionale sbloccherebbe i fondi afgani bloccati negli Stati Uniti. Ma la maggior parte dei paesi si rifiuta di farlo. Americani ed europei hanno condizionato tale mossa diplomatica al rispetto dei propri impegni da parte del gruppo islamista. I talebani avevano promesso di non sostenere nessun gruppo terroristico, né di rispettare le libertà fondamentali, soprattutto per quanto riguarda i diritti delle donne.
Tuttavia, i rappresentanti dell'Unione Europea hanno deciso di svincolare un miliardo di euro di aiuti. Questo per evitare un “crollo dell'Afghanistan” ha spiegato il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Da parte americana, Joe Biden e la sua amministrazione sono riluttanti a fornire sostegno finanziario al regime che gli Stati Uniti combattono da vent'anni. Il G20 ha inoltre concluso che la lotta alla crisi afgana dovrebbe avere la priorità su eventuali sanzioni contro il regime islamista.