Il Mediatore ha chiesto alla Commissione dettagli sul tempo necessario per gestire l'accesso del pubblico alle richieste di documenti a seguito dell'aumento delle denunce relative a ritardi nel processo. Lo ha riferito lo scorso 6 aprile il sito web del Mediatore europeo, un'indagine aperta lunedi 4 aprile sulla Commissione europea, con il numero del caso OI/2/2022/MIG.
Per avere una panoramica della situazione, il Mediatore ha chiesto alla Commissione quante richieste di accesso del pubblico ai documenti ha ricevuto nel 2021 e il tempo medio impiegato per trattarle. Il Mediatore ha anche chiesto il numero di richieste di conferma – quando le persone ripresentano le stesse richieste poiché non sono soddisfatte della risposta dell'istituzione – ricevute nel 2021.
L'obiettivo dell'indagine è cercare di individuare un approccio sistemico per ridurre i tempi di evasione di tali richieste e rientra nell'obiettivo più ampio di sostenere il diritto fondamentale del pubblico all'accesso ai documenti.
Il Mediatore riceve regolarmente l'accesso ai reclami sui documenti e li tratta secondo una procedura accelerata. L'anno scorso l'ufficio ha pubblicato a guida per l'amministrazione dell'UE su come può meglio adempiere ai propri obblighi in materia di diritto del pubblico di accesso ai documenti.
La guida afferma che le istituzioni dell'UE dovrebbero avere politiche sulla pubblicazione e conservazione dei documenti e dovrebbero avere un "registro pubblico dei documenti". Dice inoltre che dovrebbero essere pubblicate statistiche annuali su come le istituzioni gestiscono l'accesso alle richieste di documenti.