(Foto: Vatican Media) Papa Francesco saluta le nuove reclute della Guardia Svizzera il 6 maggio 2022.
Essendo l'esercito più piccolo e uno degli eserciti permanenti più antichi del mondo, il 6 maggio è sempre un giorno speciale perché la forza accoglie nuove reclute dalla Svizzera per servire il papa cattolico romano.
La data segna la data in cui 147 dei loro predecessori furono uccisi proteggendo papa Clemente VII durante il Sacco di Roma, una rivolta nel 1527.
Francis era su una sedia a rotelle a causa di un infortunio al ginocchio.
Papa Francesco ha incontrato il Presidente della Confederazione Svizzera, Ignazio Cassis, in occasione della commemorazione del sacrificio delle Guardie Svizzere e del giuramento di 36 neoassunti nel Corpo Pontificio.
La guerra in corso in Ucraina e le sue ripercussioni in Europa, con particolare riferimento alla situazione dei profughi ucraini e degli sfollati bisognosi di assistenza umanitaria, sono stati uno degli argomenti di discussione durante i colloqui, ha affermato Notizie dal Vaticano.
Le nuove reclute giurano fedeltà e iniziano ufficialmente il loro servizio alle dipendenze del Papa.
Papa Francesco ha incontrato le Guardie Svizzere per celebrare con loro quella che ha definito “una bella occasione”, Notizie dal Vaticano segnalati.
Si rivolse alle Guardie e alle loro famiglie e Francesco porse i suoi saluti speciali alle nuove reclute che prestarono giuramento in una cerimonia successiva.
Francesco ha detto che stanno dedicando alcuni anni della loro vita a “un compito insieme affascinante e pieno di responsabilità nel cuore della Chiesa universale”.
“Attraverso un impegno generoso e fedele, alcuni uomini nei secoli non si sono sottratti alle prove più dure, arrivando a versare il proprio sangue per difendere il Papa e per consentirgli di svolgere la sua missione in piena autonomia”.
SICUREZZA DEL PAPA
Il Papa ha aggiunto che le Guardie Svizzere servono con “suprema dedizione” per garantire “la sicurezza del Papa e della sua residenza”.
Papa Francesco ha incoraggiato i neoassunti nella decisione di intraprendere un “compito squisitamente ecclesiale”, che va vissuto “come una testimonianza cristiana e comunitaria”.
Le Guardie Svizzere servono come comunità e non individualmente, ha affermato il Papa, esortandole ad abbracciare la vita comunitaria in ogni momento della loro giornata.
“Vivere il servizio in una comunità è una sfida”, ha detto, “perché comporta l'incontro di individui con personalità, temperamenti e sensibilità diversi, che si trovano a percorrere insieme un tratto di strada”.
Eppure, ha osservato il Papa, le Guardie sono motivate dall'“ideale di servire la Chiesa”, che le aiuta ad affrontare i momenti di difficoltà quando si presentano.
La Guardia Svizzera fu fondata nel 1506 da papa Giulio II, deposto due volte e ristabilita nel 1800. Rimane il compito di proteggere il papa e la sua residenza.
I requisiti per l'ingresso includono essere svizzeri, cattolici, alti almeno 1.74 metri (5 piedi e 7 pollici), avere meno di 30 anni e un maschio.
Dal 110 la Guardia Svizzera Pontificia è passata da 135 a 2018 uomini.