Paolo Samasumo – Città del Vaticano
Il Nunzio apostolico della Santa Sede in Zimbabwe, monsignor Paolo Rudelli, domenica mattina, ha compiuto una visita di solidarietà all'arcivescovo di Harare, Robert Christopher Ndlovu. L'arcivescovo di Harare è stato individuato per un feroce attacco personale da parte del governo dello Zimbabwe. La visita del Nunzio Apostolico è stata anche un atto simbolico di solidarietà con tutti i Vescovi dello Zimbabwe.
Lettera pastorale ha chiesto al governo di evitare la soppressione dei cittadini
Tutto è iniziato con una Lettera pastorale pubblicata venerdì dalla Conferenza episcopale cattolica dello Zimbabwe (ZCBC). La Lettera Pastorale dei Vescovi ha invitato il Governo ad affrontare la crisi economica e politica del Paese senza ricorrere alla repressione violenta dei cittadini. La lettera ha fatto seguito a una brutale repressione da parte della polizia e dei militari delle proteste del 31 luglio, in Zimbabwe. Diversi attivisti e giornalisti sono ancora detenuti ad Harare, la capitale.
Attacco personale all'arcivescovo Ndlovu
In reazione alla Lettera pastorale dei vescovi, il ministro dell'Informazione, della pubblicità e dei servizi di radiodiffusione dello Zimbabwe, Monica Mutsvangwa, ha rilasciato una dichiarazione attaccando la leadership della Chiesa cattolica. La dichiarazione è stata letta nella sua interezza dalla televisione nazionale e da altri media governativi sabato sera.
Sebbene tutti i vescovi cattolici dello Zimbabwe abbiano firmato la Lettera pastorale, il ministro dell'Informazione ha scelto di isolare e prendere di mira l'arcivescovo Ndlovu per un attacco personale nella Dichiarazione che ha rilasciato. L'arcivescovo Ndlovu è l'attuale presidente della Conferenza episcopale cattolica dello Zimbabwe.
Il governo ha evitato il contenuto della Lettera pastorale
L'attacco del governo all'arcivescovo Ndlovu e ad altri vescovi ha fatto riferimento alla loro lettera come "frammenti di una lettera pastorale emessa sotto la guida fuorviante, se non malvagia, dell'arcivescovo di Harare". Il Comunicato del Ministro Mutsvangwa, però, ha evitato di rispondere al succo delle questioni sollevate dai Vescovi. In molti modi, la maggior parte dei contenuti della Lettera Pastorale sono stati sollevati in precedenza da avvocati, personale medico e attivisti per i diritti dello Zimbabwe. Gli osservatori nello Zimbabwe hanno anche notato che la dichiarazione del governo ha cercato di disinformare i cittadini dello Zimbabwe. Ha ritratto l'arcivescovo Ndlovu e altri vescovi cattolici di agire in contrasto con i desideri e le posizioni ricoperte da Papa Francesco.
Cattolici e non cattolici stanno con i Vescovi
Da parte loro, cattolici e non cattolici dello Zimbabwe si sono rivolti ai social media per esprimere solidarietà ai Vescovi. Hanno ricordato in particolare ai ministri cattolici e ai funzionari del Partito ZANU di ricordare che i Vescovi erano pastori che non hanno ambizioni politiche. I Vescovi, hanno detto, non potevano rimanere in silenzio di fronte a tanta sofferenza, al Covid-19 e alla crescente povertà.
