A cura dello scrittore dello staff di Vatican News
L'esito delle elezioni di martedì negli Stati Uniti è rimasto in dubbio giovedì, con la corsa presidenziale seguita da vicino ancora indecisa.
Nel sistema americano, il presidente non è eletto con voto diretto; piuttosto, gli elettori in ciascuno dei cinquanta stati, più il Distretto di Columbia, scelgono gli elettori che votano dopo il voto popolare. Per vincere sono necessari 270 voti elettorali.
A partire da giovedì mattina, il democratico Joe Biden aveva un vantaggio nei voti elettorali, ma il presidente in carica, Donald Trump, sperava di vincere negli stati in cui il conteggio era in corso.
Risultati contestati
I sostenitori di Trump stavano anche facendo circolare voci di irregolarità e persino frodi elettorali, e la campagna del presidente ha avviato azioni legali in diversi stati per verificare la legittimità dei risultati elettorali. Le accuse di illeciti sono state vigorosamente respinte dai funzionari elettorali e i media hanno notato che Trump non ha fornito prove di frode su larga scala.
Da parte sua, lo sfidante Joe Biden, l'ex vicepresidente sotto Barack Obama, si è detto fiducioso che al conteggio finale uscirà vittorioso.
In palio anche il controllo del Congresso degli Stati Uniti, anche se sembra che i Democratici manterranno il controllo della Camera dei Rappresentanti, mentre i Repubblicani continueranno a tenere il Senato.
Un lungo processo
Gli esperti avvertono che potrebbero volerci giorni prima che i risultati finali vengano riportati e anche di più per la risoluzione di problemi legali. Potrebbe volerci ancora del tempo prima che il mondo sappia con certezza chi sarà il presidente degli Stati Uniti.