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Giovedi, Marzo 28, 2024
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L'UE resta aperta agli investimenti esteri, ma questa apertura non è incondizionata

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Lo screening degli investimenti esteri ei controlli sulle esportazioni svolgono un ruolo fondamentale nella salvaguardia della sicurezza e dell'ordine pubblico europei. E' il risultato di due rapporti adottati ieri dalla Commissione europea: il rapporto sul screening degli Investimenti Diretti Esteri (IDE) e la relazione sul regolamento sui controlli delle esportazioni.

Nel 2021 la Commissione ha analizzato più di 400 investimenti esteri diretti nell'Unione per garantire che nessun investimento di questo tipo minacci la sicurezza o l'ordine pubblico dei paesi dell'UE. Tutti gli Stati membri dell'UE tranne due dispongono ora di meccanismi di screening o stanno per istituirli. Nel frattempo, nell'ambito del regime di controllo delle esportazioni dell'UE, gli Stati membri hanno esaminato nello stesso anno circa 40,000 richieste di esportazione di beni con un potenziale uso militare verso paesi terzi per un valore di 38.4 miliardi di euro, bloccando tali esportazioni in poco più di 550 casi.

Vicepresidente esecutivo e Commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, Ha dichiarato: “In un momento di crescenti sfide alla sicurezza, in particolare la guerra di aggressione non provocata dalla Russia in Ucraina, è fondamentale che i nostri strumenti strategici di controllo del commercio e degli investimenti siano attivi e funzionanti. In collaborazione con i nostri partner internazionali, l'UE ha implementato controlli sulle esportazioni per sanzionare la Russia per la sua devastante guerra in Ucraina. L'UE resta aperta agli investimenti esteri, ma questa apertura non è incondizionata. Deve essere equilibrato. Dobbiamo continuare a migliorare la nostra capacità per garantire questo equilibrio”.

Screening degli IDE

Questa è la seconda relazione annuale sullo screening degli IDE e la prima a coprire un intero anno solare, come lo screening degli IDE dell'UE Regolamento è entrata in piena applicazione nell'ottobre 2020. Dalla creazione del meccanismo di cooperazione, la Commissione ha esaminato oltre 740 operazioni di IDE.

La seconda relazione annuale mostra che l'uso del meccanismo si è ampliato nel 2021. I suoi risultati principali evidenziano che:

  • La stragrande maggioranza degli IDE non pone problemi dal punto di vista della sicurezza/ordine pubblico e viene approvata rapidamente (sia a livello di Stato membro che ai sensi del regolamento).
  • La Commissione ha completato molto rapidamente la valutazione delle operazioni di IDE notificate dagli Stati membri: l'86% è stato valutato in soli 15 giorni di calendario  
  • Il meccanismo dell'UE non frena l'apertura dell'UE agli IDE. Con meno del 3% delle transazioni che risultano in un parere della Commissione, l'attenzione rimane sulla sicurezza e sull'ordine pubblico
  • La relazione offre all'UE un quadro molto migliore dei modelli di investimento. Mostra che i primi cinque paesi per l'investitore finale notificato nel 2021 sono stati gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Cina, le Isole Cayman e il Canada. Gli IDE russi hanno rappresentato meno dell'1.5% dei casi e la Bielorussia lo 0.2%
  • Gli IDE coprono un'ampia gamma di settori, ma la maggior parte dei casi notificati riguardava l'industria manifatturiera (44%), coprendo una serie diversificata di settori tra cui difesa, aerospaziale, energia, sanità e apparecchiature per semiconduttori e tecnologie dell'informazione e della comunicazione (32%).

Nel complesso, il regolamento sugli IDE ha funzionato in modo rapido ed efficiente, fornendo una serie di informazioni utili e prevenendo investimenti che pongono rischi per la sicurezza, il tutto senza limitare il flusso di investimenti esteri.

Controlli sull'esportazione

Questa è la seconda relazione sui controlli sulle esportazioni nell'ambito dei controlli sulle esportazioni aggiornati Regolamento che è entrato in vigore il 9 settembre 2021, coprendo l'anno 2020.

La relazione riguarda le esportazioni a duplice uso, ovvero articoli che possono essere utilizzati per scopi civili e militari. Mostra che le esportazioni totali autorizzate di tali articoli ammontavano a circa 31 miliardi di euro nel 2020.

La nuova serie di norme dell'UE ha rafforzato i controlli sulle esportazioni introducendo una nuova dimensione di "sicurezza umana", semplificando le procedure e rendendo il sistema di controllo delle esportazioni più agile e trasparente. Il lavoro di esperti è in fase di sviluppo nell'ambito del regolamento sulla sorveglianza informatica e sulle tecnologie emergenti, con particolare attenzione all'applicazione e all'attuazione dei controlli da parte degli Stati membri. Le nuove norme consentono inoltre all'UE di collaborare più strettamente con i paesi partner per rafforzare la sicurezza globale e promuovere condizioni di parità.

Nel complesso, il regolamento sui controlli delle esportazioni ha reso il quadro di controllo delle esportazioni più efficiente, flessibile e lungimirante, facilitando al contempo la cooperazione internazionale in materia di sicurezza.

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