Al presidente della chiesa russa di Sofia, l'archimandrita Vasian (Zmeev), è stato vietato l'ingresso nella Macedonia del Nord, riferiscono diverse pubblicazioni macedoni. Le pubblicazioni si riferiscono a fonti del Ministero degli Affari Esteri, secondo le quali tre diplomatici russi saranno espulsi e ad un religioso russo sarà vietato visitare la Macedonia del Nord.
Secondo la pubblicazione “Almakos”, che è la fonte principale delle informazioni, si tratta dei consiglieri politici I. Khropiachkov, A. Rozhdestvenski, nonché dell'addetto S. Popov. Secondo le informazioni delle autorità competenti, queste persone hanno svolto attività contrarie alla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e nei prossimi cinque giorni dovranno lasciare il territorio della Repubblica di Macedonia del Nord. Secondo la pubblicazione “altri organi di sicurezza specializzati hanno già espulso il sacerdote V. Zmey”. Secondo la pubblicazione Tatkovina, si tratta del presidente della corte russa di Sofia, l'archimandrita Vasian (Zmeev).
Il sito “Religia.mk” scrive che “in via ufficiosa, Zmeev ha coordinato nell’ultimo anno l’intera politica del MOC-OA in relazione alla diplomazia ecclesiastica, che ha portato ad un completo stallo nei rapporti con il Patriarcato ecumenico sulla questione della concessione l’autocefalia alla MOC-OA” .
I media della Macedonia del Nord hanno inoltre riferito che da un anno il presidente della chiesa russa di Sofia si reca ogni mese a Skopje. Alla fine di giugno ha visitato anche il metropolita Grigoriy di Kumanovo-Osogovo per il giorno di San Pietro, accompagnato dall'ambasciatore russo nella Macedonia del Nord. Il metropolita Grigorij è considerato il più zelante difensore degli interessi politici russi nella Macedonia del Nord. Durante questa visita ha presentato un'edizione della sua diocesi contro il patriarca Bartolomeo. Due settimane prima il primo ministro della Macedonia del Nord Stevo Pendarovski aveva annunciato che i servizi di sicurezza avevano ricevuto informazioni dai servizi partner che i membri del Sinodo del MOC lavorano a favore dei servizi segreti russi, senza però fare nomi specifici.
