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Domenica, Maggio 5, 2024
EuropaMedia Freedom Act: gli eurodeputati inaspriscono le regole per proteggere i giornalisti e i media

Media Freedom Act: gli eurodeputati inaspriscono le regole per proteggere i giornalisti e i media

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In risposta alle crescenti minacce alla libertà dei media e alla sostenibilità del settore, gli eurodeputati hanno adottato la loro posizione su una legge per rafforzare la trasparenza e l'indipendenza dei media europei.

Nella sua posizione su Legge europea sulla libertà dei media, adottato martedì con 448 voti favorevoli, 102 contrari e 75 astensioni, il Parlamento vuole obbligare gli Stati membri a garantire la pluralità dei media e a tutelarne l'indipendenza dalle interferenze governative, politiche, economiche o private.

I deputati vogliono vietare ogni forma di interferenza nelle decisioni editoriali dei media e impedire che vengano esercitate pressioni esterne sui giornalisti, come costringerli a rivelare le loro fonti, accedere a contenuti crittografati sui loro dispositivi o prenderli di mira con spyware.

L'uso di spyware può essere giustificato, sostengono i deputati, solo come misura di "ultima istanza", caso per caso, e se ordinato da un'autorità giudiziaria indipendente per indagare su un crimine grave, come il terrorismo o la tratta di esseri umani.

Trasparenza della proprietà

Per valutare l’indipendenza dei media, il Parlamento vuole obbligare tutti i media, comprese le microimprese, a pubblicare informazioni sulla loro struttura proprietaria.

I membri vogliono anche che i media, comprese le piattaforme online e i motori di ricerca, riferiscano sui fondi che ricevono dalla pubblicità statale e sul sostegno finanziario statale. Ciò include fondi provenienti da paesi extra-UE.

Disposizioni contro le decisioni arbitrarie delle grandi piattaforme

Per garantire che le decisioni sulla moderazione dei contenuti vengano prese da piattaforme online molto grandi non incidano negativamente sulla libertà dei media, i deputati chiedono la creazione di un meccanismo per gestire gli ordini di rimozione dei contenuti. Secondo i deputati, le piattaforme dovrebbero prima elaborare le dichiarazioni per distinguere i media indipendenti da fonti non indipendenti. I media dovrebbero quindi essere informati dell'intenzione della piattaforma di eliminare o limitare i propri contenuti insieme a una finestra di 24 ore affinché i media possano rispondere. Se dopo questo periodo la piattaforma ritiene ancora che il contenuto multimediale non rispetti i suoi termini e condizioni, può procedere con l'eliminazione, la limitazione o il deferimento del caso alle autorità di regolamentazione nazionali per prendere la decisione finale senza indugio. Tuttavia, se il fornitore di media ritiene che la decisione della piattaforma non sia sufficientemente motivata e mina la libertà dei media, ha il diritto di sottoporre il caso a un organismo di risoluzione extragiudiziale delle controversie.

Viabilità economica

Gli Stati membri devono garantire che i media pubblici dispongano di finanziamenti adeguati, sostenibili e prevedibili assegnati tramite bilanci pluriennali, affermano i deputati.

Per garantire che i media non diventino dipendenti dalla pubblicità statale, propongono un limite alla pubblicità pubblica assegnata a un singolo fornitore di media, piattaforma online o motore di ricerca pari al 15% del budget pubblicitario totale assegnato da tale autorità in un dato paese dell’UE. I deputati vogliono che i criteri per l'assegnazione dei fondi pubblici ai media siano disponibili al pubblico.

Organismo mediatico indipendente dell'UE

Il Parlamento vuole inoltre che il Comitato europeo per i servizi dei media – un nuovo organismo dell’UE creato tramite il Media Freedom Act – sia giuridicamente e funzionalmente indipendente dalla Commissione e in grado di agire indipendentemente da essa. I deputati spingono inoltre affinché un “gruppo di esperti” indipendente, che rappresenti il ​​settore dei media e la società civile, fornisca consulenza a questo nuovo consiglio.

Quote

"Non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte alla preoccupante situazione della libertà di stampa nel mondo e in Europa", ha affermato il relatore Sabine Verheyen (EPP, DE) detto prima della votazione. I media non sono un business qualunque. Al di là della sua dimensione economica, contribuisce all’istruzione, allo sviluppo culturale e all’inclusione nella società, tutelando diritti fondamentali come la libertà di espressione e l’accesso all’informazione. Con questo disegno di legge raggiungiamo un’importante pietra miliare legislativa per salvaguardare la diversità e la libertà del nostro panorama mediatico e dei nostri giornalisti e proteggere le nostre democrazie”.

Prossimi passi

Dopo che il Parlamento ha adottato la sua posizione, i negoziati con il Consiglio (che ha concordato la sua posizione nel giugno 2023) sulla forma definitiva della legge può ora iniziare.

Rispondere alle preoccupazioni dei cittadini

Con la posizione adottata oggi, il Parlamento risponde alle richieste dei cittadini avanzate nelle conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa, in particolare nella proposta 27 sui media, sulle notizie false, sulla disinformazione, sul fact-checking, sulla sicurezza informatica (paragrafi 1,2), e in proposta 37 sull'informazione, la partecipazione e i giovani dei cittadini (paragrafo 4).

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