Per anni ho parlato come musulmano, ma mai come islamista. Credo fermamente nella separazione tra fede personale e politica. L’islamismo, cercando di imporre la propria visione alla società, è in contraddizione con i principi di una democrazia moderata e di uno Stato moderno.
Fondato nel 1987, il movimento islamista Hamas è emerso nel contesto dell'occupazione israeliana. I suoi inizi furono venati da un senso di disperazione e dal desiderio di difendere i diritti del popolo palestinese. Nel corso degli anni, tuttavia, Hamas si è evoluto verso un approccio politico più radicale, sostenendo una visione esclusiva e dogmatica.
Hamas ha molti obiettivi, che vanno dalla liberazione totale della Palestina, compreso Israele, alla creazione di uno Stato islamico in Palestina. Hamas è finanziato da una varietà di fonti, tra cui donatori individuali, enti di beneficenza e paesi che condividono alcune delle sue aspirazioni politiche. I paesi che sostengono Hamas includono Iran, Qatar e Turchia, che condividono interessi politici e religiosi simili. Questo sostegno finanziario e politico ha avuto un impatto sullo sviluppo del movimento e ha contribuito a rafforzarne le posizioni.
I recenti drammatici eventi derivanti dagli attacchi di Hamas sono costati la vita a più di mille cittadini israeliani, causando dolore e tristezza incommensurabili.
La soluzione oggi sta nel porre fine alla morsa di Hamas. Liberare i palestinesi dalla morsa dell’islamismo è fondamentale se si vuole dare loro l’opportunità di esprimersi democraticamente. Devono poter scegliere tra rappresentanti democraticamente eletti per impegnarsi in un dialogo costruttivo e trovare soluzioni pacifiche per la coesistenza con il vicino israeliano.
È imperativo istituire un processo democratico trasparente, garantendo la partecipazione di tutte le voci palestinesi. Ciò significa non solo la libertà di scegliere i propri leader, ma anche la creazione di un ambiente favorevole a un dibattito aperto e rispettoso. I palestinesi meritano la possibilità di contribuire attivamente alla ricerca di soluzioni durature, preservando la dignità e i diritti di ogni individuo.
Porre fine alla morsa di Hamas consentirà ai palestinesi di liberarsi dai vincoli dell’islamismo politico e di intraprendere la strada verso un futuro democratico e prospero. Si tratta di un passo cruciale verso la costruzione di una società basata sulla giustizia, sulla tolleranza e sul rispetto reciproco.
È tempo che l’Europa prenda coscienza di questa minaccia, che a lungo termine potrebbe distruggere le basi di una società moderna e democratica. Dobbiamo lavorare per una pace duratura, basata sul rispetto reciproco e sulla convivenza pacifica.
Insieme, lavoriamo per un futuro in cui Israele e Palestina vivano come buoni vicini, rispettati e indipendenti, consentendo a ogni individuo di praticare la propria fede in completa libertà, contribuendo al tempo stesso alla prosperità e alla pace della regione.
Per una visione illuminata: sostenere la Palestina, discernendo l’estremismo
Vorrei affermare il mio sostegno a una Palestina libera e indipendente, che coesista armoniosamente con i suoi vicini. Tuttavia è fondamentale fare una distinzione cruciale: tra i palestinesi, la Palestina e il movimento islamista Hamas. Hamas non rappresenta la Palestina nella sua interezza, ma è un gruppo politico islamico con un unico obiettivo: l’annientamento di Israele.
È innegabile che Hamas possieda un potere considerevole, ma è essenziale capire che questo movimento non riflette le aspirazioni e i desideri del popolo palestinese nel suo insieme. Ecco perché è imperativo distinguere tra l’Islam come religione spirituale, fonte di fede personale, e l’islamismo come progetto politico.
Nei nostri paesi europei, purtroppo, ci troviamo di fronte a una situazione in cui la politica e la società civile sono permeate da influenze che confondono queste due realtà. Quelli di noi che tentano di fare questa distinzione spesso si trovano ad affrontare minacce o condanne.
È tempo che i nostri paesi in Europa si sveglino, mostrino discernimento e promuovano un dialogo illuminato. Sostenere la Palestina non significa automaticamente sostenere Hamas. Dobbiamo lavorare per una Palestina libera e indipendente, aperta al dialogo costruttivo con tutti i suoi vicini.
È nostro dovere come cittadini promuovere una visione illuminata, in cui distinguiamo tra le legittime aspirazioni dei palestinesi all’indipendenza e le azioni di un gruppo politico radicale. Contribuiremo così alla ricerca di una pace giusta e duratura nella regione.
Distinguere tra critica giusta e giudizio affrettato
È deplorevole che alcuni musulmani oggi siano riluttanti ad accettare qualsiasi forma di critica nei confronti di Hamas. Tuttavia, per un credente che ha a cuore la propria fede e la propria religione, è inconcepibile appoggiare atti terroristici, qualunque sia la loro origine.
Hamas, in quanto organizzazione islamista, solleva grandi preoccupazioni. È imperativo riconoscere che le sue azioni, pur rivendicando una causa, possono essere profondamente pericolose, innanzitutto per gli stessi palestinesi. La realtà è che questa organizzazione utilizza tattiche che mettono in pericolo la vita e i diritti dei palestinesi, senza cercare sempre vie pacifiche e costruttive verso una soluzione equa.
Questo non si limita solo ai palestinesi. Hamas ha un impatto significativo sulla percezione dell’Islam nel mondo. Sfortunatamente, può rafforzare gli stereotipi negativi e generare sfiducia nei confronti dei musulmani in generale. In quanto tale, si tratta di una preoccupazione che trascende i confini della Palestina e colpisce la comunità musulmana globale.
È fondamentale che i musulmani ricordino che la fede in Dio e l’amore per la propria religione non possono coesistere con la giustificazione di atti di terrorismo o di violenza. L’Islam sostiene la pace, la giustizia e la compassione per tutta l’umanità.
Come credenti, abbiamo la responsabilità di distinguere tra la legittima difesa dei diritti dei palestinesi e le azioni di un’organizzazione che talvolta va contro i valori fondamentali dell’Islam. Criticare Hamas non significa rifiutare la causa palestinese, ma piuttosto impegnarsi in un dialogo costruttivo per trovare soluzioni giuste e durature.
È tempo di alzarci e far sentire la nostra voce in difesa dei veri principi dell’Islam, quelli della pace, della giustizia e della convivenza pacifica tra tutti gli esseri umani.