di Nathan Morley
Quattro anni dopo la sua morte, l'assassino - o gli assassini - dello studente Regeni rimane ancora sconosciuto.
È scomparso al Cairo il 25 gennaio 2016: il suo corpo sfigurato è stato ritrovato nove giorni dopo in un fosso a lato di un'autostrada.
Un esame post mortem ha rilevato che aveva subito torture prima della sua morte per una frattura al collo.
Il suo omicidio ha causato un battibecco diplomatico tra Il Cairo e Roma, con i pubblici ministeri italiani che hanno accusato funzionari egiziani di aver fuorviante le indagini.
Ora, secondo quanto riferito, i pubblici ministeri italiani stanno pianificando di processare fino a cinque membri delle forze di sicurezza egiziane in Italia in contumacia.
Sospettano che Regeni sia stato ucciso dalle forze di sicurezza egiziane a causa delle sue ricerche sui sindacati indipendenti, un argomento pieno di controversie in Egitto.
Da parte loro, gli egiziani negano le accuse e affermano che lo studente potrebbe essere stato vittima di una rapina.
Appresa la sospensione delle indagini, la famiglia di Regeni ha invitato il governo italiano a richiamare il suo ambasciatore in Egitto.