Il Parlamento è profondamente preoccupato per il fatto che molti regimi autoritari in tutto il mondo abbiano utilizzato la pandemia per reprimere la società civile e le voci critiche.
Nel loro relazione annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondod, adottato mercoledì, i deputati sottolineano che diversi regimi autoritari hanno utilizzato la pandemia per giustificare misure esacerbate volte a indebolire i principi democratici e le libertà fondamentali, a minare gravemente i diritti umani, a reprimere il dissenso e a limitare lo spazio per la società civile.
Crescenti aspirazioni e mobilitazione dei cittadini
Pur rilevando che molte tendenze negative persistono e sono in aumento, accolgono con favore anche le crescenti aspirazioni dei cittadini. Le generazioni più giovani, in particolare, si stanno mobilitando per realizzare un cambiamento politico e sociale a sostegno diritti umani, governance democratica, uguaglianza e giustizia sociale, un'azione per il clima più ambiziosa e una migliore protezione dell'ambiente.
Rafforzamento delle istituzioni democratiche
Il rapporto chiede all'UE e ai suoi Stati membri di continuare a sostenere il rafforzamento delle istituzioni democratiche, processi elettorali trasparenti e credibili in tutto il mondo, per combattere l'impunità, per garantire che le organizzazioni della società civile possano continuare a lavorare e per combattere le disuguaglianze.
Li esorta inoltre a sviluppare una strategia esplicita per contrastare il crescente ritiro dello Stato e il respingimento contro il quadro internazionale dei diritti umani.
Meccanismo di sanzioni dell'UE per i diritti umani
I deputati chiedono infine l'attuazione urgente del nuovo regime sanzionatorio globale dell'UE in materia di diritti umani, come parte essenziale degli strumenti esistenti dell'UE in materia di diritti umani e politica estera. Un tale meccanismo dovrebbe servire a rafforzare il ruolo dell'UE come attore globale dei diritti umani, affermano, consentendo sanzioni mirate contro individui e attori statali o non statali e altre entità responsabili o complici di gravi violazioni dei diritti umani in tutto il mondo.
Il testo è stato approvato con 459 voti favorevoli, 62 contrari e 163 astenuti.
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“Come eurodeputati, è nostro dovere parlare a voce alta e chiara quando si tratta di diritti umani e della necessità di proteggere e riconoscere tutti coloro che lavorano instancabilmente e in situazioni difficili per sostenerli. Per ottenere una vera credibilità come Unione europea, è fondamentale agire e parlare con una voce forte e unificata sui diritti umani. Non dobbiamo deludere coloro che guardano all'Europa con speranza”, ha affermato il relatore Isabel Santos (S&D, PT).
Informazioni aggiuntive
Utenti discusso il contenuto del nuovo rapporto con Josep Borrell, capo della politica estera dell'UE, il 19 gennaio. Il testo è stato originariamente preparato dagli eurodeputati nel Sottocommissione per i diritti dell'uomo.