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I Vescovi Ue si rivolgono alla Presidente von der Leyen: "L'inviato speciale Ue per la libertà di religione dovrebbe disporre di risorse adeguate"

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I Vescovi dell'UE si rivolgono alla Presidente von der Leyen: "L'inviato speciale Ue per la libertà di religione dovrebbe disporre di risorse adeguate" 

In una lettera indirizzata mercoledì 2 giugno 2021 al presidente della CE von der Leyen, i Vescovi dell'Unione europea ricordano la necessità di rafforzare l'inviato speciale dell'UE per la libertà di religione o di credo con un sostegno istituzionale e finanziario. Carta. Hollerich: “Sono necessarie risorse ragionevoli e adeguate per promuovere questo diritto fondamentale minacciato in molte parti del mondo”. 

 

A nome dei Vescovi dell'Unione Europea, S.Em. Il cardinale Jean-Claude Hollerich SJ, Presidente della Comece, ha indirizzato una lettera a Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, a seguito del dichiarazione di inizio maggio 2021 accogliendo la nomina di Christos Stylianides as "Inviato speciale dell'UE per la promozione e la protezione della libertà di religione e di credo al di fuori dell'UE". 

 

Il cardinale Hollerich sottolinea il notevole lavoro svolto dal meccanismo dell'UE da allora la sua creazione nel maggio 2016. Il precedente inviato speciale dell'UE ha affrontato situazioni difficili in molti paesi in cui la libertà di pensiero, di coscienza e religione è gravemente minacciato o violentato, “malgrado il suo mandato e le sue risorse limitate”. 

 

Nella lettera, il cardinale Hollerich ricorda la necessità di rafforzare il meccanismo dell'UE e chiede alla presidente della CE von der Leyen di sostenerlo “con risorse umane e finanziarie ragionevoli e adeguate che consentano all'inviato speciale dell'UE di portare avanti la sua alta responsabilità, con un mandato e una capacità più ambiziosi e definiti”, come espresso dal Delibera di gennaio 2021 del Parlamento Europeo. 

 

Il Presidente della Comece esprime la soddisfazione dei Vescovi per la recente nomina di Stylianides, il cui precedente impegno come Commissario per gli Aiuti Umanitari ha aperto “nuovo spazio per la cooperazione con le Chiese e le organizzazioni religiose nelle attività umanitarie, nonché per il dialogo interreligioso che porti a una migliore protezione dei diritti umani e comprensione reciproca in situazioni di conflitto”. 

 

“Il suo appuntamento – continua la lettera – darà voce agli individui e alle comunità senza voce la cui libertà di pensiero, coscienza e religione sono violate, soggette a intolleranza, discriminazione e, in alcuni casi, anche persecuzione”.

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Lettera (IT)

Comunicato stampa: FR – DE – ES – IT

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