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Domenica, Aprile 28, 2024
Diritti umaniCastrazione chimica per stupratori seriali in Pakistan

Castrazione chimica per stupratori seriali in Pakistan

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Gastone de Persigny
Gastone de Persigny
Gaston de Persigny - Reporter a The European Times Notizie

La legge è vista come il culmine dell'indignazione nel Paese causata dallo stupro di gruppo di una madre davanti ai suoi figli.

Il parlamento pakistano ha approvato una nuova legge contro lo stupro, che consente al tribunale di ordinare la castrazione chimica di alcuni criminali e prevede l'organizzazione di tribunali specializzati per accelerare il processo, ha riferito DPA.

La legge prevede che i recidivi, i criminali coinvolti in stupri di gruppo e i pedofili siano soggetti alla castrazione chimica, una punizione che i gruppi per i diritti umani e gli avvocati considerano dura.

Le agenzie governative dovranno tenere un registro degli autori di abusi e i tribunali dovranno completare i processi entro quattro mesi.

L'approvazione della legge da parte del Parlamento ha suscitato critiche diritti umani gruppi e appelli degli avvocati per riconsiderare il provvedimento.

La legge è vista come il culmine dell'indignazione nel paese causata dallo stupro di gruppo di una madre davanti ai suoi figli su una delle principali autostrade del paese.

Lo stupro, avvenuto l'anno scorso, ha suscitato proteste e ha chiesto su Internet una legge rigorosa. Due sospetti nel caso sono stati arrestati e condannati a morte nella città orientale di Lahore.

L'avvocato di Islamabad Rizuan Khan ha definito la nuova legge "una soluzione troppo semplicistica a un problema complesso che necessita di una revisione completa del sistema giudiziario", ha riferito Reuters.

Meno del 3% dei casi di aggressione sessuale o stupro si traduce in una condanna in Pakistan, a causa di indagini mal condotte, carenze giudiziarie e tabù sociali che scoraggiano le vittime dal cercare giustizia. Reuters ha riferito lo scorso dicembre, citando War Against Rape, organizzazione no-profit con sede a Karachi.

In una sentenza storica di gennaio, i test di verginità sui sopravvissuti ad aggressioni sessuali sono stati banditi nella provincia più popolosa del Pakistan, il Punjab, riferisce Sophia Saifi, CNN.

I cosiddetti test di verginità, che includono l'ispezione dell'imene o l'inserimento di due dita nella vagina, sono esami invasivi condotti nella convinzione di poter determinare se una femmina è vergine.

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