"Le intuizioni dell'Enciclica sinodale hanno avuto un impatto duraturo sul movimento ecumenico", ha affermato il presidente della CEC, il reverendo Christian Krieger, all'evento dell'anniversario "Enciclica sinodale del 1920: 100 anni di eccezionale influenza" che celebra uno dei documenti ecumenici più significativi.
L'evento è stato ospitato dal Patriarcato ecumenico il 1° dicembre a Istanbul, con il tema “Alla Chiesa di Cristo ovunque”.
Parlando dell'enciclica del 1920, Krieger ha condiviso che il documento ci chiama ad "uscire dall'isolazionismo e andare verso la comunione e la cooperazione ecclesiali".
“Nel fare ciò, tale cooperazione è senza dubbio un impulso progressivo. Come si vede, i teologi protestanti accolgono con gratitudine questa enciclica, soprattutto per il suo carattere visionario, che unisce la risonanza della comunione ecclesiale con quella della cooperazione ecumenica”.
“È importante continuare a studiare l'Enciclica sinodale e lasciarsi ispirare dalle sue intuizioni e dalla sua visione profetica”, ha aggiunto Krieger.
Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo, nel suo discorso di apertura, ha fatto ampio riferimento allo spirito importante dell'Enciclica sinodale. “L'Enciclica del 1920 testimonia la sensibilità della Grande Chiesa alla buona testimonianza nel mondo, che è sempre in mutamento e in continua evoluzione”.
“Il riferimento dell'Enciclica ai segni dei tempi richiama l'eterno dovere della Chiesa di dare una parola “sulla speranza di fronte alle sfide storiche” e di evidenziare la stessa sfida positiva per l'uomo, la cultura e le culture, in ogni epoca", ha aggiunto.
Il presidente della CEC ha anche espresso l'onore di celebrare l'anniversario, esprimendo la sua gratitudine al Patriarca ecumenico Bartolomeo, insieme agli organizzatori.
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