È stato chiesto loro di classificare tre paure online comuni: cyberbullismo, errori nella protezione dei dati e minaccia di adescamento, che si riferisce a maltrattatori che sfruttano deliberatamente i bambini online.
Circa il 40% ha indicato il cyberbullismo come la preoccupazione principale, con le altre due scelte rispettivamente al 27% e al 26%.
Giovani in linea
Gli intervistati hanno anche citato altri timori che non sono stati presentati nel sondaggio, come il rischio di un tempo di visualizzazione eccessivo o se i bambini siano a conoscenza dei meccanismi per segnalare le minacce online.
Che il cyberbullismo sia emerso come la principale preoccupazione non sorprende, considerando come Internet permea quasi ogni aspetto della vita.
I giovani trascorrono più tempo online rispetto al resto della popolazione, ITU disse. si stima che il 71% delle persone di età compresa tra i 15 ei 24 anni utilizzi Internet, rispetto a solo il 57% di tutte le altre fasce di età.
Anche Internet si è evoluto nel tempo, dando luogo all'emergere di nuove minacce, rendendo sempre più critica la protezione dei bambini e dei giovani online.
Targeting del linguaggio "tossico".
L'ITU ha ricordato che il problema del cyberbullismo ha ispirato Gitanjali Rao, il primo Kid of the Year della rivista TIME, a utilizzare la tecnologia per affrontare il problema.
La signora Rao, ora 16enne, ha concettualizzato Kindly, un'API open source (interfaccia di programmazione dell'applicazione) che utilizza algoritmi di apprendimento automatico per rilevare il linguaggio "tossico" nei messaggi di testo, nelle e-mail o nei post sui social media prima che vengano inviati.
Parlando a Notizie ONU lo scorso novembre, lo ha descritto come "il controllo ortografico del bullismo".
I bambini ricevono un feedback istantaneo sulle loro bozze di messaggi, consentendo loro così di riconsiderare o modificare ciò che hanno scritto. Come dice il sito web di Kindly, l'obiettivo è "porre fine al cyberbullismo un messaggio alla volta".
Un Internet più gentile e più sicuro
Kindly è il risultato di una collaborazione tra la signora Rao e l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia, UNICEF, Che ha in via di sviluppo come bene pubblico digitale.
L'ITU ha diversi programmi che affrontano il cyberbullismo, tra cui un gioco per i bambini più piccoli e formazione per bambini, giovani, genitori, tutori ed educatori.
L'UNICEF ha anche creato un risorsa online che riunisce specialisti, esperti internazionali di cyberbullismo e protezione dei minori e ha collaborato con Facebook, Instagram, TikTok e Twitter, per rispondere a domande e offrire consigli.