In occasione del primo anniversario della morte di Mahsa Amini, dell’ascesa del movimento “Donne, Libertà di Vita” in Iran e della nomina di Narges Mohammadi a un premio Nobel per la sua lotta, i membri del Parlamento Europeo hanno rivolto una petizione all’Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Joseph Borrell.
Gli eurodeputati stanno sensibilizzando sulla questione della discriminazione di 30 milioni di cittadini iraniani, di etnia azera, che soffrono gravemente a causa dell'oppressione da parte del regime iraniano. La minoranza azera rappresenta più o meno un terzo della popolazione iraniana. Insieme ad altre minoranze – arabi, beluci, turchi e curdi – soffrono di discriminazioni culturali, linguistiche, economiche, politiche ed ecologiche che emarginano queste popolazioni e le rendono vulnerabili. Le donne di queste minoranze si trovano addirittura nella situazione peggiore.
Le rivolte in Iran chiedono pari diritti per ogni cittadino, indipendentemente dal sesso, dall'età, dalla religione, dall'origine etnica, dall'appartenenza politica o dal background sociale. Grazie alle organizzazioni per i diritti umani e ai giornalisti che lavorano incondizionatamente per riflettere la realtà sul campo, l’UE e la comunità internazionale ricevono informazioni reali. Il canale Telegram Guney AZFRONT che coordina l'attuale lotta per la libertà e i diritti degli azeri del sud è una delle maggiori fonti di attività e rapporti.
Rivolgendo una petizione all'Alto Rappresentante Joseph Borrell, i deputati al Parlamento europeo dimostrano solidarietà alle minoranze e alle donne in Iran e sostengono la loro lotta per la libertà e la giustizia. Chiedono che il regime iraniano interrompa la pressione economica, politica e militare sulle minoranze etniche, religiose e, naturalmente, sulle donne.
Ci ricorda che l’UE non ha mai dimenticato i sacrifici del popolo iraniano e la sua lotta per la democrazia un anno dopo l’inizio delle rivolte. L'UE sostiene le organizzazioni della società civile e la libertà dei media in Iran e continua a esercitare pressioni affinché le minoranze possano vivere con dignità.