Per la prima volta in più di un decennio, nel 2022, il numero di alcolisti registrati è aumentato in Russia, secondo i dati pubblicati nel 2023 Health Compendium di Rosstat.
Anche le statistiche ufficiali segnalano un aumento: nel periodo dal 2010 al 2021, il numero dei casi di dipendenza da alcol e psicosi da alcol di nuova diagnosi è diminuito quasi tre volte – da 153.9mila a 53.3mila.
Tuttavia, dopo una diminuzione del tasso nel 2021, nel 2022 erano 54.2mila i pazienti con dipendenza da alcol appena scoperta sotto osservazione del dispensario. Tra questi, 12.9mila persone soffrivano di psicosi alcolica. Dal 2010, il loro numero è diminuito di quasi quattro volte: da 47mila pazienti a 12.8mila nel 2021.
Alla fine del 2022, il Ministero della Salute ha riferito che durante l'anno il numero di russi con sindrome da dipendenza da alcol nelle zone rurali è aumentato del 7%, è aumentato anche il tasso di mortalità tra i residenti rurali dovuto al consumo di alcol.
Come nota “Kommersant”, il Ministero della Salute attribuisce l’aumento di questi casi alla pandemia di coronavirus. Il dipartimento ritiene che il motivo sia lo “stress dovuto alla pandemia”, nonché il fatto che l’inflazione sta superando l’aumento delle accise sull’alcol.
Sempre alla fine del 2023, però, il governo ha approvato una strategia per ridurre il consumo di alcol entro il 2030, che prevede un’ambiziosa riduzione degli indicatori – da 8.9 litri di superalcolici entro il 2023 a 7.8 litri entro il 2030. Tuttavia, il ministero non fornisce le statistiche per il 2023 – il primo anno completamente militare in Russia, ammettendo però che negli ultimi due anni – 2022 e 2023, la tendenza si è invertita ed è aumentata.
“Kommersant” rileva esplicitamente che nel 2022, con l’inizio della cosiddetta “operazione militare speciale” si è verificato un brusco aumento dell’ansia tra la popolazione russa, raggiungendo la cifra record del 70%, segnando i livelli degli anni ’90 del l'ultimo secolo.
