L'UE si sta coordinando con l'ONU e le sue agenzie, altri paesi, in particolare con quelli del vicinato, per stabilizzare la regione e garantire che gli aiuti umanitari possano raggiungere le popolazioni vulnerabili e offrire sostegno ai paesi che ospitano coloro che sono già fuggiti nel quartiere. In particolare, l'UE ha già deciso di quadruplicare l'assistenza finanziaria. Si chiede inoltre a Europol di esaminare i rischi per la sicurezza che potrebbero emergere.
L'UE si sta coordinando con l'ONU e le sue agenzie, altri paesi, in particolare con quelli del vicinato, per stabilizzare la regione e garantire che gli aiuti umanitari possano raggiungere le popolazioni vulnerabili e offrire sostegno ai paesi che ospitano coloro che sono già fuggiti nel quartiere. In particolare, l'UE ha già deciso di quadruplicare l'assistenza finanziaria. Si chiede inoltre a Europol di esaminare i rischi per la sicurezza che potrebbero emergere.
L'UE rafforzerà inoltre la sua azione per prevenire quella che definisce l'immigrazione illegale dando mandato alle agenzie dell'UE di operare nella loro massima misura e di contribuire allo sviluppo delle capacità, ma la dichiarazione riconosce anche la necessità di sostenere e fornire una protezione adeguata a chi ne ha bisogno, in linea con il diritto dell'UE e i nostri obblighi internazionali.
Reagendo al Consiglio Affari interni, il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha dichiarato: “Siamo rimasti molto delusi dalle conclusioni del Consiglio Affari interni di ieri. Abbiamo visto paesi al di fuori dell'Unione europea farsi avanti per accogliere i richiedenti asilo afghani, ma non abbiamo visto un solo Stato membro fare lo stesso. Tutti hanno giustamente pensato a coloro che hanno lavorato con noi e alle loro famiglie, ma nessuno ha avuto il coraggio di offrire rifugio a coloro la cui vita è ancora oggi in pericolo. Non possiamo fingere che la questione afghana non ci riguardi, perché abbiamo partecipato a quella missione e ne abbiamo condiviso obiettivi e finalità».