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Thursday, May 2, 2024
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La Chiesa serba accoglie la Chiesa ortodossa macedone in comunione canonica e liturgica

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Il Consiglio dei Vescovi della Chiesa Ortodossa Serba ha restaurato la comunione liturgica e canonica con la Chiesa Ortodossa Macedone – Arcivescovado di Ohrid. Secondo la decisione, sono stati eliminati i motivi dell'interruzione della comunicazione dovuta alla proclamazione unilaterale dell'autocefalia nel 1967.

La decisione si basa su un appello della Chiesa ortodossa macedone, che riconosce lo statuto del 1959 come base per futuri colloqui e spera che il Patriarcato serbo "chiarisca fraternamente il suo status" in modo che vi sia il consenso e il riconoscimento universale degli ortodossi.

Il Patriarcato serbo sta ripristinando la comunione eucaristica con la Chiesa ortodossa nella Macedonia del Nord, ritenendo che il suo stato attuale sia "la più ampia autonomia, cioè la piena indipendenza interna, concessa nel 1959". Allo stesso tempo, resta aperta la questione del dialogo sullo statuto canonico futuro e definitivo. In particolare, il Consiglio dei Vescovi afferma:

“Grazie al Signore e con gioia, il Concilio accoglie con favore l'adozione dello statuto canonico universalmente riconosciuto, che è lo statuto della più ampia autonomia possibile, cioè la piena indipendenza interna, accordata già nel 1959;

– poiché ciò ha eliminato le ragioni dell'interruzione della comunione liturgica e canonica causata dalla proclamazione unilaterale dell'autocefalia nel 1967, si ripristina la piena comunione liturgica e canonica;

"Stabilendo l'unità su basi canoniche e nelle condizioni dell'ordine canonico in tutta la Chiesa ortodossa serba, il dialogo sul futuro e sull'eventuale status finale delle diocesi nella Macedonia settentrionale non è solo possibile, ma anche intenzionale, legittimo e realistico".

In questo prossimo dialogo, la Chiesa ortodossa serba sarà guidata solo ed esclusivamente da principi, criteri e norme ecclesiologico-canonici ed ecclesiastico-pastorali, senza interessarsi di “realpolitik”, “geopolitica”, “considerazioni politiche ecclesiastiche”, iniziative unilaterali e senza soccombere all'influenza e alla pressione di nessuno. “

Il Patriarcato serbo lascia alla Chiesa ortodossa macedone – Arcivescovado di Ohrid la decisione di quale sarà il suo nome ufficiale, raccomandando che ciò venga chiarito “in un dialogo fraterno con la Chiesa greca e le altre Chiese ortodosse locali”. Inoltre, non intende introdurre clausole restrittive sull'ambito della propria giurisdizione in patria e nella diaspora.

Le “Chiese Greca e altre Chiese ortodosse locali”, con le quali il MOC deve precisare il proprio nome ufficiale, fanno senza dubbio riferimento al Patriarcato bulgaro, che nei suoi statuti è il successore legale dell'Arcivescovado di Ohrid.

Era attesa la decisione del Patriarcato serbo (vedi qui). È stata preceduta da una decisione simile del Patriarcato ecumenico, che ha accolto nella comunione eucaristica anche il clero e i laici ortodossi della Macedonia settentrionale, ma ha posto dei limiti al nome dato a questa chiesa locale: niente “Macedonia” o derivati. nomi, nonché la sua giurisdizione da limitare ai confini della Repubblica della Macedonia del Nord. Il Patriarca ecumenico ha anche lasciato aperta la questione della struttura amministrativa e dello status della Chiesa locale nella Macedonia settentrionale, da chiarire nel dialogo con il Patriarcato serbo.

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