Secondo il nuovo sondaggio Eurobarometro, i cittadini dell'UE si fidano maggiormente dei media tradizionali. Complessivamente, le emittenti televisive e radiofoniche pubbliche sono la fonte di notizie più affidabile nell'UE (49%), seguite dalla stampa scritta (39%) e dalle stazioni televisive e radiofoniche private (27%)
Media svolgono un ruolo importante nell'informare i cittadini europei sulle attività dell'Unione europea e delle sue istituzioni.
Un'indagine Eurobarometro dedicata pubblicata oggi esamina in modo approfondito le abitudini dei media, la fiducia nelle diverse fonti dei media e gli atteggiamenti nei confronti della minaccia della disinformazione.
Consapevolezza e richiamo mediatico
Mentre i temi politici nazionali interessano maggiormente i cittadini (scelti dal 50% degli intervistati), gli affari europei e internazionali (46%) sono molto indietro, alla pari con le notizie locali (47%).
Il 72% degli intervistati ricorda di aver letto, visto o sentito parlare di recente dell'Unione europea, sulla stampa, su Internet, alla televisione o alla radio. Il 57% ha letto, visto o sentito parlare di recente del Parlamento europeo.
Il richiamo delle notizie dell'UE varia tra il 57% in Francia e il 90% in Romania, poiché le notizie sul richiamo del PE variano tra il 39% in Francia e l'85% a Malta.
Abitudini mediatiche
Con il 75%, la televisione domina come principale fonte di notizie, in particolare per i cittadini di età superiore ai 55 anni. Segue e abbastanza distanti sono le piattaforme di notizie online (43%), la radio (39%) e le piattaforme di social media e blog (26%). La stampa scritta è al quinto posto con un intervistato su cinque (21%) che cita giornali e riviste come fonte di notizie principale. Gli intervistati più giovani, d'altra parte, sono molto più propensi a utilizzare piattaforme di social media e blog per accedere alle notizie (46% dei 15-24enni contro il 15% dei 55+ anni).
Sebbene le fonti di notizie tradizionali, in particolare la televisione, siano importanti, l'88% degli intervistati riceve almeno alcune notizie online tramite smartphone, computer o laptop. Il 43% degli intervistati utilizza il sito web della fonte di notizie (es. sito web di un giornale) per accedere alle notizie online e il 31% legge articoli o post che appaiono nei propri social network online. L'accesso ai post di notizie tramite i loro social network online è ancora più importante per i giovani (43% dei 15-24enni contro il 24% degli 55+ intervistati).
Il pagamento per i contenuti delle notizie online è ancora piuttosto l'eccezione, poiché il 70% di coloro che accedono alle notizie online utilizzerebbe solo contenuti o servizi di notizie gratuiti online.
Fonti multimediali più affidabili
I cittadini si fidano dei mezzi di comunicazione tradizionali e della carta stampata, inclusa la loro presenza online, più delle piattaforme di notizie online e dei canali dei social media. Che sia tramite il proprio "canale nativo" o la propria presenza online, il 49% degli intervistati si aspetta che le stazioni radio e TV pubbliche forniscano loro notizie veritiere, seguite dalla stampa scritta, selezionata dal 39%. D'altra parte, le stazioni televisive e radiofoniche private sono citate dal 27% come fonte mediatica affidabile. La Polonia si distingue come l'unico paese in cui le stazioni radio e TV private sono la fonte di notizie più affidabile. In un allontanamento ancora più radicale dalle fonti di notizie tradizionali in generale, gli intervistati in Ungheria menzionano "persone, gruppi o amici seguiti sui social media" come la loro fonte di notizie più affidabile.
L'importanza della fiducia risuona anche quando agli intervistati è stato chiesto cosa li avrebbe portati ad aprire un articolo di notizie online. Mentre il 54% è motivato dal fatto che il titolo è rilevante per i propri interessi, il 37% afferma che è importante che si fidi della testata giornalistica che pubblica l'articolo.
Esposizione alla disinformazione e alle fake news
Oltre un quarto degli intervistati (28%) pensa di essere stato molto spesso o spesso esposto a disinformazione e fake news negli ultimi sette giorni. Gli intervistati in Bulgaria sono nel complesso i più propensi a rispondere di essere stati spesso esposti a disinformazione e notizie false negli ultimi sette giorni, con il 55% che stima di essere stati esposti "molto spesso" o "spesso", mentre gli intervistati nei Paesi Bassi sono i meno propensi a dirlo (3% di risposte "molto spesso" e 9% "spesso").
La maggior parte degli intervistati si sente sicura di poter riconoscere disinformazione e notizie false: il 12% si sente "molto sicuro" e il 52% "abbastanza sicuro". Il livello di fiducia nel distinguere tra notizie vere e notizie false diminuisce con l'età e aumenta con il livello di istruzione.
sfondo
La percezione dei cittadini dell'Unione Europea e del Parlamento Europeo è influenzata da ciò che vedono, sentono e leggono nei vari media. Questo Eurobarometro Flash presenta uno sguardo approfondito all'uso e alle abitudini dei media da parte dei cittadini, considerando sia i media tradizionali che quelli online. Ipsos European Public Affairs ha intervistato un campione rappresentativo di cittadini dell'UE, di età pari o superiore a 15 anni, in ciascuno dei 27 Stati membri dell'Unione Europea. Tra il 26 aprile e l'11 maggio 2022, sono state completate 53 interviste tramite computer-assisted web interviewing (CAWI), utilizzando i panel online Ipsos e la loro rete di partner.
I risultati dell'UE sono ponderati in base alla dimensione della popolazione in ciascun paese.
È possibile trovare i dati e il rapporto completo qui.