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Papa a Messa: Maria ci aiuti a custodire e meditare tutte le cose – Vatican News

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A cura dello scrittore dello staff di Vatican News

Papa Francesco ha presieduto la messa mattutina del giorno di Capodanno nella Basilica di San Pietro con una congregazione più piccola presente secondo le linee guida sanitarie della pandemia.

Nella sua omelia per questa solennità della Beata Vergine Maria, Madre di Dio – segnata anche come Giornata Mondiale della Pace – il Papa ha ricordato la gioia provata dai pastori di Betlemme nel visitare il bambino Gesù adagiato nella mangiatoia, prova della vicinanza di Dio a loro e a tutti che sono poveri o emarginati. La nascita di Gesù nella “piccolezza e povertà” riempie i nostri cuori “di amore, non di paura”.

Lo scandalo della mangiatoia

L'esperienza di Maria di questo tempo ha richiesto di sopportare “lo scandalo della mangiatoia”, ha spiegato il Papa. Molto prima dei pastori, ricevette il messaggio di un angelo che le annunciava che avrebbe partorito un figlio e lo avrebbe chiamato Gesù, che sarebbe stato chiamato Figlio dell'Altissimo; ma ora “Maria deve deporlo in una mangiatoia per animali”. Come può «conciliare la gloria dell'Altissimo e l'amara povertà di una stalla?». ha chiesto il Papa, aggiungendo come questo possa averle causato angoscia, soprattutto vedendo il suo bambino appena nato soffrire una situazione così precaria. Eppure Maria “non si scoraggia” e “serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.

Conservare e meditare

I pastori invece sono gioiosi e raccontano a tutti la loro esperienza dell'angelo apparso nella notte e le sue parole sul Bambino al quale sono andati a rendere omaggio. Il Papa ha notato che “parole e stupore” descrivono la loro reazione, mentre Maria è “pensosa”, meditando nel suo cuore questa realtà. Queste due diverse reazioni richiamano aspetti dell'esperienza di fede in generale, ha detto il Papa: là dove i pastori ci ricordano gli inizi della fede, quando tutto sembra facile e chiaro, la “pensierosità” di Maria esprime una “fede matura, adulta”. 

Il Papa ha detto che qui possiamo imparare dalla Madre di Dio assumendo lo stesso atteggiamento di “custodire e meditare”, poiché possiamo anche dover sopportare grandi sfide nella vita in cui le nostre aspettative si scontrano con la realtà, mettendo a frutto la nostra gioia del Vangelo il test. Maria ci insegna che possiamo imparare, crescere e maturare nella fede da queste situazioni difficili, poiché «è la via angusta per raggiungere la meta, la Croce, senza la quale non può esserci risurrezione». 

L'ideale e il reale

Il Papa ha spiegato che gestire e superare questo scontro tra l'ideale e il reale richiede di “conservare”, come ha fatto Maria, le esperienze di ciò che ci accade, e non cercare di dimenticarle o rifiutarle. Maria ha custodito nel suo cuore sia le esperienze di vita sorprendenti che quelle inquietanti – l'angelo che le ha dato la grande notizia, l'umile stalla dove ha dovuto partorire: “non sceglie e sceglie; lei conserva. Accetta la vita, senza cercare di camuffarla o abbellirla”.

Lei tiene e riflette

Il Papa ha proseguito descrivendo il “secondo” atteggiamento di Maria: “serba e medita”, riunendo nel suo cuore e nella sua preghiera gli aspetti belli e quelli impegnativi, scorgendo in essi un significato maggiore considerandoli nella prospettiva di Dio. Si rende conto che «nell'umiltà appare la gloria dell'Altissimo» e «accoglie il disegno di salvezza per cui Dio deve giacere in una mangiatoia». Il Papa ha osservato che questa visione inclusiva del “custodire” e del “meditare” è “la via delle madri” che abbracciano le sfide nell'educare i propri figli. Questo “sguardo” e amore materno è in grado di vedere tutto da una prospettiva più ampia, ha osservato, sia “cosciente e realistica” sia “di cura e amore che fa nascere una nuova speranza”. Il Papa ha detto che abbiamo bisogno di queste persone, «capaci di tessere i fili della comunione al posto del filo spinato del conflitto e della divisione».

Lo sguardo di una madre, un percorso di rinascita

All'inizio di questo nuovo anno sotto il segno di Maria, nostra Madre, il cui sguardo è “la via della rinascita e della crescita”, il Papa ha incoraggiato tutti a compiere maggiori sforzi per salvaguardare le madri e proteggere le donne, lamentando il terribile problema della violenza ancora sulle donne di oggi . “Fare male a una donna è insultare Dio, che ha assunto la nostra umanità da una donna”. Il Papa ha pregato perché, attraverso la protezione materna di Maria, ci aiuti tutti «a custodire e meditare tutte le cose, senza paura delle prove e con la gioiosa certezza che il Signore è fedele e può trasformare ogni croce in una risurrezione». Ha incoraggiato tutti a invocarla come ha fatto il Popolo di Dio a Efeso, ripetendo tre volte il suo titolo: “Santa Madre di Dio, Santa Madre di Dio, Santa Madre di Dio!”

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