Un'importante indagine rivela la crudeltà subita dalle scrofe nell'UE. L'organizzazione Compassion in world farming, o CIWF, sta conducendo un'indagine sotto copertura in cui sono stati raccolti filmati scioccanti da 16 allevamenti di suini in Italia, Spagna, Francia e Polonia. Rivela la sofferenza di oltre l'85% delle scrofe negli allevamenti con sistemi di allevamento cellulare nell'UE – incl. i produttori di prosciutti di prima qualità come Parma e Bayonne.
Poiché il divieto promesso di tenere gli animali in gabbia nell'UE non è ancora entrato in vigore, circa 9 milioni di maiali sono costretti a vivere in ambienti angusti e gabbie. I maiali trascorrono quasi la metà della loro vita adulta in gabbie anguste che non si adattano nemmeno a loro. Finché sono in grado di partorire, vengono inseminate artificialmente e durante le gravidanze, e non solo, vivono sdraiate nei propri escrementi. La dimensione delle cellule le limita negli istinti materni e nella cura adeguata dei piccoli. Le condizioni sono miserevoli e anche le nascite avvengono in gabbia. L'odore di ammoniaca e l'incapacità di muoversi spaventano gli animali e li fanno masticare l'aria e mordere le sbarre di metallo in agonia.
In risposta a queste sconvolgenti rivelazioni, l'organizzazione non governativa per il benessere degli animali e la protezione dell'ambiente, ha inviato i risultati sintetici dell'indagine ai ministri dell'agricoltura di tutta Europa. E' stato lanciato un appello a ogni cittadino attivo e sostenitore della causa affinché invii lettere ed e-mail insistendo ai ministri per l'immediato divieto di allevamento in gabbia nel territorio del sindacato. Questo cambiamento è atteso dallo scorso anno, quando la Commissione Europea si è impegnata a introdurre cambiamenti nella legislazione in risposta all'iniziativa assistenziale “End the Cage Age”, che ha raccolto oltre 1.4 milioni di firme di cittadini dell'UE.
Con il marchio Parma si producono circa 8 milioni di scarpe all'anno, di cui il 36% esportate. Il più grande importatore sono gli Stati Uniti, dove l'anno scorso sono stati venduti 757,000 pacchi. In Francia si producono ogni anno circa un milione di confezioni di prosciutto a marchio Bayon, che vengono esportate sul mercato di USA, Germania, Belgio, Giappone e Gran Bretagna. Non sono disponibili dati sui quantitativi di produzione esportata
"I consumatori che pagano un prezzo più alto per il prosciutto rispetto ai marchi Parma e Bayonne saranno probabilmente scioccati nello scoprire che i prodotti della cosiddetta 'fascia alta' provengono da allevamenti con condizioni di produzione così crudeli", afferma Ina Müller-Arnke, esperta dall'organizzazione Four Paws. Secondo i dati dell'indagine, gli allevamenti di questi marchi premium non sono migliori di quelli ordinari: gli animali trascorrono una parte significativa della loro vita rinchiusi in gabbie e privati dei bisogni di base e dell'igiene.