Di Hasanboy Burhanov – Fondatore del movimento di opposizione politica Free Uzbekistan
Manipolare la coscienza di massa dei musulmani
Il presidente turco Recep Erdogan, che si considera “un grande difensore dei palestinesi e dell’Islam sulla scena internazionale”, parlando mercoledì 15 novembre a una riunione del gruppo parlamentare del suo partito, ha dichiarato: “Lo affermo chiaramente: Israele è uno stato terrorista . Se Israele continuasse i massacri, sarebbe condannato in tutto il mondo come uno Stato terrorista” ( https://www.iletisim.gov.tr/turkce/haberler/detay/cumhurbaskani-erdogan-ak-parti-tbmm-grup-toplantisinda-konustu-15-11-23 ).
Durante l'emozionante discorso, durato un'ora, Erdogan si è impegnato a continuare a difendere il gruppo militante Hamas, affermando che è il partito politico scelto dai palestinesi.
Lo stesso giorno, Emine Erdogan, moglie del presidente turco, intervenendo al vertice “Un cuore per la Palestina” a Istanbul, ha sottolineato la dimensione religiosa del conflitto israelo-palestinese: “Mi chiedo come spiegherai al Profeta Ibrahim che hai ucciso più di 4,000 bambini per amore della tua ideologia contorta?" (https://tccb.gov.tr/haberler/410/150196/emine-erdogan-filistin-icin-tek-yurek-zirvesi-ne-katildi ).
Apparentemente Emine Khanum non crede che ogni essere umano sarà ritenuto responsabile delle sue azioni davanti all'Onnipotente Allah nel Giorno del Giudizio. Altrimenti lei e suo marito non manipolerebbero i sentimenti religiosi dei cittadini turchi per i propri scopi egoistici.
Allo stesso tempo, la coppia presidenziale non menziona il fatto che i gruppi paramilitari palestinesi, di cui ce ne sono un paio di dozzine secondo varie stime, sono divisi lungo due linee ideologiche: marxista-leninista e sciita. I gruppi paramilitari di estrema sinistra sono sostenuti dalla Cina e da altri stati con ideologia comunista, mentre i militanti sciiti sono sostenuti dall’Iran. I membri di Hamas, nonostante la loro adesione alla scuola di credo sunnita, sono stati a lungo finanziati e coordinati da Iran e Russia.
E la cosa più importante che i “difensori dell'Islam” turchi non dicono è che l'Iran, insieme al regime di Putin, sta perseguendo una deliberata politica di sciitizzazione della popolazione sunnita non solo in Medio Oriente ma anche in Asia centrale.
Se chiamiamo le cose con il loro nome, coloro che chiedono al mondo islamico di sostenere e unirsi ai militanti palestinesi per partecipare ad una “jihad” mondiale contro Israele, desiderano la distruzione dei musulmani sunniti e l’instaurazione di dittature comuniste nel mondo. .
La “jihad” di Erdogan contro Assad
Dallo scoppio della guerra civile siriana nel 2011, Recep Erdogan ha ripetutamente minacciato Bashar al-Assad sul suo account Twitter e attraverso la stampa, definendolo un terrorista.
– “O Bashar al-Assad, per Allah, pagherai per questo. A Dio piacendo, faremo in modo che questo assassino sia assicurato alla giustizia nel mondo” – 05.05.2013 (https://twitter.com/rterdogan/status/331043313341845505 ).
– “Non riconosco più Bashar al-Assad come politico. È un terrorista che commette terrore di stato. Un uomo che uccide il suo stesso popolo, 110,000 cittadini, è un terrorista” – 07.10.2013 (https://www.yeniakit.com.tr/haber/erdogan-esad-bir-terorist-6123.html ).
– “Adesso parlano di cifre di 600 (mila), ma no. Secondo me, in Siria sono state uccise circa 1 milione di persone. Questo bilancio delle vittime continua ancora” – 29.11.2016 (https://www.bbc.com/turkce/38145760 ).
In questi anni, dai territori della Russia e della Turchia sono arrivati incessanti gli appelli affinché i musulmani dei paesi vicini adempiano al loro dovere religioso e prendano parte alla “jihad” contro il regime di Assad in Siria. Decine di migliaia di musulmani ingenui provenienti dalla Turchia e dai paesi della CSI, divenuti ostaggi della falsa propaganda, sono morti in un paese straniero per le ambizioni di politici ipocriti.
Ma i tempi sono cambiati, il presidente turco Recep Erdogan ha dimenticato le sue minacce, non vuole più ritenere Bashar al-Assad responsabile dei massacri del popolo siriano. Non gli dispiace sedersi allo stesso tavolo con un tiranno che ha annegato nel sangue centinaia di migliaia di siriani innocenti.
I capi dei ministeri competenti di Turchia e Siria si sono già incontrati più volte a Mosca per discutere della normalizzazione delle relazioni siriano-turche. L’11 novembre di quest’anno, Recep Erdogan e Bashar al-Assad si sono incontrati a Riad, partecipando al vertice congiunto della Lega Araba e dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica, dedicato al conflitto israelo-palestinese.
Nel marzo 2023, il bilancio delle vittime della guerra civile in Siria è stimato a 913,000.
Ignorando gli appelli dei jihadisti bugiardi, i musulmani dei paesi dell'Asia centrale dovrebbero concentrare tutte le loro forze e capacità nella lotta contro i viceré di Putin, che stanno promuovendo il rilancio del progetto URSS-2.
illustrativo Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/photo/low-section-of-man-against-sky-247851/
Fonte: Movimento di opposizione politica “Erkin O'zbekiston” (Uzbekistan libero), Dusseldorf, Germania
https://www.facebook.com/groups/ErkinOzbekiston
