La COMECE accoglie con favore il ritiro delle linee guida interne della Commissione europea sulla comunicazione inclusiva martedì 30 novembre 2021. La bozza di testo conteneva diverse raccomandazioni terminologiche al personale di questa istituzione dell'UE su come avere una comunicazione interna ed esterna più inclusiva.
Comece: “Il rispetto della diversità non può portare a sopprimere la religione dal discorso pubblico”
Pur rispettando il diritto della Commissione Europea di modellare la propria comunicazione scritta e verbale, e apprezzando l'importanza dell'uguaglianza e della non discriminazione, la Comece non può non essere preoccupata per l'impressione che un pregiudizio antireligioso abbia caratterizzato alcuni passaggi della bozza di documento.
La bozza delle linee guida, ad esempio, ha scoraggiato i membri del personale della Commissione europea dal fare riferimento nelle loro comunicazioni alle festività "natalizie", all'espressione "nomi cristiani" oa nomi che appartengono tipicamente a una religione.
S.Em. Il Cardinale Jean-Claude Hollerich SJ, Presidente della Comece, ha affermato: “La neutralità non può significare relegare la religione nella sfera privata. Il Natale non fa solo parte delle tradizioni religiose europee ma anche della realtà europea. Il rispetto della diversità religiosa non può portare alla conseguenza paradossale di sopprimere l'elemento religioso dal discorso pubblico”.
Lo ha sottolineato anche il Presidente della Comece “sebbene la Chiesa cattolica nell'Ue sostenga pienamente l'uguaglianza e la lotta alla discriminazione, è anche chiaro che questi due obiettivi non possono portare a distorsioni o autocensure. La premessa preziosa dell'inclusività non dovrebbe causare l'effetto opposto dell'esclusione”.
La Comece esprime preoccupazione per i danni che questa circostanza può aver recato all'immagine delle istituzioni comunitarie e al sostegno al progetto europeo negli Stati membri. È auspicabile che una versione rivista del documento tenga conto di queste preoccupazioni.